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La pandemia è alla sua terza ondata e i contagi avanzano sempre più, consentendo alla Puglia di essere stabilmente in zona rossa.

 

 

 

Il rimedio, oltre che dalla stretta osservanza delle regole in atto in materia di prevenzione, è dato anche da una campagna vaccinale che procede senza sosta e con la richiesta da parte delle autorità sanitarie competenti di sempre più spazi da adibire a siti per la vaccinazione.

Dinanzi a tale bisogno, la chiesa di Lecce non è rimasta insensibile e così l’arcivescovo Michele Seccia ha informato il direttore generale dell’Asl leccese, Rodolfo Rollo, della disponibilità della comunità parrocchiali a venire incontro a tale richiesta. “È da parte della comunità cristiana - ha sottolineato il pastore - un gesto di carità sociale. Un atto d’amore concreto e tangibile per la nostra gente provata dalla paura del contagio”.

Scrive il presule in una lettera inviata a tutti i sacerdoti (LEGGI QUI): “ritengo che la comunità cristiana, sempre attenta e sensibile ai bisogni dell’uomo non possa esimersi dal fornire il suo ulteriore contributo in questo contesto di emergenza sanitaria e per tale motivo ho dato al dott. Rollo la disponibilità delle parrocchie a concedere i propri locali ritenuti congrui per la vaccinazione e corredati di ampie sale d’attesa”.

La segreteria arcivescovile ha allegato al messaggio di Seccia un modulo appositamente approntato nel caso in cui ogni parroco ritenesse opportuno firmare tale accordo con l’azienda sanitaria locale che terrà conto delle attività pastorali che ivi si svolgono.

Conclude il vescovo: “so che questo costerà a tutti noi un piccolo sacrificio ma sento anche che il nobile scopo che porterà a chiederlo non chiuderà le porte del nostro cuore”.

 

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