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Con la preconizzazione a cardinale di mons. Marcello Semeraro salgono a ben quattro i salentini viventi elevati alla porpora.

 

 

L'apripista è stato il card. Salvatore De Giorgi, a cui hanno fatto seguito i cardinali Fernando Filoni, Angelo De Donatis e, ora, Marcello Semeraro
Mai nel corso della storia il Salento aveva potuto contare su tanti cardinali.
Se poi volessimo volgere lo sguardo al passato e considerare solo i cardinali originari della diocesi del capoluogo salentino, allora mons. Semeraro diverrà il terzo cardinale leccese della storia. Infatti, oltre al card. De Giorgi, solo nel XVIII secolo Lecce diede i natali a un altro porporato. Si tratta del card. Enrico Enriquez, nato a Campi Salentina nel 1701 e vissuto solo 55 anni, sebbene abbia avuto incarichi di prestigio, essendo stato anche nunzio apostolico in Spagna. Il Papa che lo creò cardinale fu Benedetto XIV, il quale lo inviò come Governatore della Romagna, appartenente all'epoca allo Stato Pontificio. Il cardinale campiota fu anche autore di una traduzione dal latino in italiano della “Imitazione di Cristo” dall'originale di Tommaso De Kempis.

Per il resto, la diocesi di Lecce non ha mai espresso cardinali. Le cronache di questi giorni consegnano alla storia una figura di grande rilievo spirituale, culturale e dottrinale quale quella di mons. Semeraro di cui la nostra diocesi potrà fregiarsi e andare orgogliosa.

 

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