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Esiste una parola che racchiude il cammino che la Chiesa di Lecce si accinge a vivere ed è ripartenza; si riparte dopo i giorni del lockdown che hanno limitato non poco il cammino diocesano; si riparte per ascoltare, per ascoltarsi e per condividere.

 

 

Ecco il senso dell’esperienza che il clero leccese su proposta del suo pastore, l’arcivescovo Michele Seccia, si avvia ad intraprendere nei giorni da domani 7 e fino a mercoledì 9 settembre prossimi quando, ritrovandosi presso l’oratorio “San Giovanni Bosco” di Merine, getterà le basi per l’inizi del nuovo anno pastorale che si annuncia carico di speranza e ricco di ottimi propositi.

Le tre giornate, inizieranno con la recita dell’ora terza e saranno guidate da esperti relatori-catecheti della portata di fratel Enzo Biemmi e don Antonio Scattolini, i quali accompagneranno l’uditorio in un itinerario di consapevolezza di un cambiamento pastorale che sta interessando la Chiesa inserita in un processo di rinnovamento originato, tra l’altro, dalla pandemia che ha investito il panorama mondiale.

Non mancheranno, in questo tempo di attenta riflessione, spazi di confronto e di dialogo con l’unico intento di condividere ansie, preoccupazioni, proposte e valutazioni per un cammino che vedrà tutta la chiesa salentina farsi missionaria, forte, tra l’altro, della recente istruzione promulgata dalla Congregazione per il clero dal titolo “La conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missione evangelizzatrice della Chiesa”.

Il tempo per la gioia della condivisione del pranzo e per gustare la bellezza della fraternità faranno della comunità presbiterale leccese il cenacolo in cui riscoprirsi sempre più discepoli in cammino per la edificazione del Regno di Dio.

 

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