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Il giorno non è stato casuale, la ricorrenza men che meno: 6 giugno, compleanno (cronaca in altro articolo)  dell’arcivescovo Michele Seccia e primi vespri della Santissima Trinità, titolare della parrocchia eretta nella splendida cornice della Basilica di Santa Croce.

 

 

 

Qui, ieri sera, con DIRETTA  su Portalecce e Telerama, il pastore della Chiesa leccese ha inaugurato la nuova illuminazione artistica dell'aula liturgica della chiesa: l'impianto preesistente risaliente al 1994, realizzato per volontà del compianto arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi, era ormai divenuto alquanto obsoleto e non permetteva più di risaltare lo splendore della chiesa-simbolo del barocco leccese.

Entusiasta don Flavio De Pascali, parroco della Cattedrale e di Santa Croce: “spesso i turisti lamentavano la scarsa luce all’interno della chiesa, ragion per cui grazie all’oculata gestione del mio predecessore (don Antonio Trifone Bruno ndr) è stato possibile operare questo ingente lavoro che non ha solo una finalità estetica quanto anche spirituale, dal momento che permette miglior raccoglimento e preghiera”.

Immancabile il correre del pensiero al prologo di Giovanni “la luce splende nelle tenebre” (cfr Gv 1): sì finalmente la luce ha inondato di gioia il tempio sacro facendone risaltare le bellezze.

Il lavoro è stato progettato e curato nei minimi dettagli dall’ing. Mario Torchio, già noto per aver messo mano agli impianti di illuminazione di illustri basiliche italiane quali Assisi, Siena, Chieri, Como e Urbino e che sottolinea di aver “eseguito il tutto con estrema dedizione alla causa tanto da restarne immensamente meravigliato ed emozionato ora che il lavoro è ultimato”.

L'intervento è stato possibile grazie ai risparmi della parrocchia ma anche grazie ai proventi di LeccEcclesiae, il progetto lanciato dalla diocesi lo scorso anno per l'accoglienza dei turisti nelle chiese barocche e nel museo diocesano e gestito dalla cooperativa Art Work che, oltre ad assicurare lavoro ad una trentina di dipendenti, riserva una quota degli incassi al restauro e alla manutenzione delle chiese antiche.

L’evento, presieduto da Seccia si è potuto svolgere con ingressi contingentati (accesso solo su invito) a causa delle vigenti normative per il contenimento del contagio da Covid-19.

Ha preso parte alla serata il Prefetto di Lecce, Maria Teresa Cucinotta: “partecipo per la seconda volta (dopo lo svelamento della facciata restaurata ndr) - ha dichiarato emozionata la rappresentante del Governo - ad un evento che riguarda Santa Croce e faccio mie le parole dell’arcivescovo che parlando di bellezza, di luce e di comunità ha indicato le tre direttrici per la ripresa di una vita ecclesiale e civile”.

Non da ultimo, la parola al vescovo che ha denotato con soddisfazione: “l’evento di questa sera si colloca in una sfida bella e positiva che il sindaco ci ha lanciato e che è quella di rendere Lecce sempre più accogliente; questo avviene non con i concetti ma con il contributo di ognuno di noi e se tutto ciò può portare lavoro ad un bel po’ di gente, noi siamo più felici”.

La luce splende nelle tenebre: sia questo l’auspicio non solo per la comunità e per i visitatori di Santa Croce ma anche per questo mondo che inizia la ripresa dopo il tempo della pandemia.

Servizio fotografico di Arturo Caprioli

 

 

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