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L’icona biblica della Samaritana ritorna ad essere al centro dell’attenzione e della vita ecclesiale della Chiesa di Lecce.

Dopo aver segnato le tappe del Sinodo dei giovani oggi, il pozzo diventa lo spazio sacro di quel grande momento di Chiesa, kairòs per chi crede, che è la Visita pastorale dell’arcivescovo alle comunità della diocesi.

Dopo tre anni il mons. Seccia non solo avverte l’esigenza di entrare nel tessuto vivo della Chiesa particolare che è stata affidata alla sua cura di padre, ma percepisce il dovere di stabilire e coltivare una relazione personale con il presbiterio (sacerdoti e diaconi), con i tanti collaboratori pastorali e con tutte le realtà disseminate nel territorio diocesano. Approfondire una conoscenza che è indispensabile per un servizio pastorale che risponda il più possibile alle attese del Vangelo e ai concreti bisogni delle comunità.

Durante la celebrazione eucaristica del Mercoledì delle Ceneri l’arcivescovo dalla cattedrale annuncerà la sua prima Visita pastorale alla Chiesa di Lecce e in ogni parrocchia verrà distribuito “L’Annuncio”, un suo primo breve messaggio che introduce la comunità diocesana al clima dell’evento di grazia.

Nel tempo quaresimale, ogni martedì sera, secondo il calendario stabilito per le singole zone pastorali, porterà lo stesso annuncio alle diverse vicarie della diocesi invitando tutte le comunità a vivere la stessa esperienza della Samaritana: sedersi attorno al “pozzo” per mettersi in ascolto del Signore che parla nella “persona” del pastore al quale il Signore stesso ci ha affidati. Un ascolto che diventa possibilità di incontro profondo. Un ascolto e un incontro che suscitano la gioia dell’annuncio.

Ascolto, Incontro, Trasmissione della fede. I tre momenti di un unico grande evento di grazia.

Sempre nei quaranta giorni della Quaresima in ciascuna delle parrocchie, delle associazioni, movimenti, gruppi… tutti saranno chiamati a riflettere e ad approfondire il senso e il valore che la Chiesa dà all’esperienza della Visita pastorale,  che San Giovanni Paolo II, nella Esortazione Apostolica Pastores Gregis al n° 46, definisce come “autentico tempo di grazia e momento speciale, anzi unico, in ordine all'incontro e al dialogo del vescovo con i fedeli” e, ancora, come “un’azione apostolica che il vescovo deve compiere animato da carità pastorale che lo manifesta concretamente quale principio e fondamento visibile dell’unità nella Chiesa particolare”.

Si potrà riflettere sui diversi canoni del Diritto canonico e su alcuni documenti del magistero inerenti la Visita dell’arcivescovo. Ma soprattutto le parrocchie avranno la possibilità di riflettere sul senso particolare che mons. Seccia vuole dare alla sua visita al gregge che il Signore gli ha affidato ponendola in continuità con quanto Papa Francesco ci ha detto nella Evangelii Gaudium e quanto il vescovo stesso ci ha proposto nella sua Lettera pastorale “Ascolta popolo mio”.

Terminato il tempo quaresimale nel pontificale di Pasqua l’arcivescovo Michele Seccia promulgherà solennemente il Decreto della Santa Visita.

 

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