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A poche ore dall'ultimo saluto di fede a Lilia Fiorillo, suor Giacomina Di Sansebastiano ha voluto dedicarle un brano di Nino Salvaneschi. Nelle parole del poeta, secondo la religiosa amica della professoressa deceduta, si specchia l'animo profondo e delicato di Lilia.

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“E vien l’ora delle illuminazioni meravigliose. Chi non ha sofferto fisicamente in modo atroce non sa. Chi non ha sentito il proprio corpo curvarsi sino a spezzarsi non sa. Eppure come il frantoio spreme l’aspro ulivo per trarne l’olio più puro, così dalle strettoie del dolore fisico balza viva l’essenza preziosa della nostra vita.

Talvolta lo scalpello della sofferenza lavora in profondità per staccare l’Anima dal corpo. Allora l’Anima, affiorando dallo spasimo delle carni, diventa un ritmo dell’armonia universale. Talaltra, invece, la febbre invade il corpo come un fiume ardente e rotte le ultime dighe lo sommerge. Allora l’Anima, palpitante per il delirio della febbre, diventa una favilla che cerca il “mistico bracere” per unirsi alla fiamma.

Spesso in questi momenti di translucidità irreale, che hanno il peso dell’eterno e il segno del miracolo, comprendiamo che il dolore fisico non è vano. La croce diventa un’ala e aneliamo di perderci nell’infinito.

Un torrente di fuoco. Un oceano di luce! E il dolore si trasforma in incenso per l’Amore.

Nessuna maggiore gioia che sentirsi scintilla di un incendio infinito”.

Così per la nostra cara Lilia.  

 

Foto di Matteo Longo.

                                                                                                         

 

 

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