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Domenica scorsa la Chiesa ha celebrato la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.

 

 

L’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni, per la Giornata di quest'anno, ha colto l'invito di Papa Francesco a creare luoghi idonei - scuola, parrocchia, istituzioni - dove sviluppare percorsi di amore gratuito, di crescita e affermazione volti al fine di “Creare Casa” (Cristus Vivit, 217), ossia percorsi che consentano di sentirsi uniti agli altri al di là di vincoli utilitaristici e funzionali, uniti in modo tale da sentire la vita un po' più umana, facendo sì che la profezia prenda corpo e renda il nostro tempo meno indifferente ed anonimo. Si tratta, quindi, in ultima analisi, di sognare un mondo allo stesso tempo più umano e più divino.

Questo invito ci riporta alle radici della fede, agli inizi della Chiesa, allorquando i primi cristiani hanno creato spazi di condivisione della vita in cui poter sperimentare la gioia di una casa comune: una “domus ecclesiae”. Per realizzare tale progetto, le nostre comunità ecclesiali dovranno perciò essere attente alle esigenze dei giovani, in quanto questi, oggi più che ieri, necessitano di una formazione intelligente ed affettiva per appassionarsi al Signore, alla comunità cristiana ed ai fermenti evangelici disseminati tra i loro coetanei ed il mondo. Ogni vocazione ha, infatti, bisogno di un terreno buono per attecchire e di una casa comune nella quale fare Eucarestia, ossia ringraziamento e benedizione per la Parola ricevuta ed il dono di fraternità condiviso, che è, poi, offerta della vita propria, affinché, insieme a quella degli altri, possa diventare un'esistenza feconda nella carità, a servizio di tutti. “Fare casa” è, dunque, un invito rivolto alle Chiese, alle comunità parrocchiali, ai presbiteri, ai consacrati, ai monasteri, alle famiglie perché siano spazi capaci di un'accoglienza cordiale e libera che faccia crescere la vocazione sia di chi abita questa “casa” (appunto, la parrocchia, la famiglia, il monastero, ecc.), sia di chi la visita, affinché essa possa divenire terreno fecondo di nuovi “chiamati”, disposti a rispondere al Signore, vivendo la vita in pienezza.

In questo progetto del “fare casa” si inserisce anche il Monastero Invisibile: costruito con i “mattoni” della preghiera costante, semplice, nascosta, esso non ha tempo né pareti, i suoi aderenti non hanno un distintivo speciale od un abito particolare, ma riservano - nella propria vita e nel proprio cuore - un posto speciale per i giovani chiamati. Il Monastero Invisibile, infatti, accoglie tutti ed invita a pregare perché cresca la sensibilità verso le vocazioni, che vanno accolte, accompagnate e benedette; il Monastero Invisibile è, quindi, una rete di preghiera, di amicizia, di sostegno nella quale ciascun aderente offre ogni mese un’ora di preghiera per le vocazioni. Nato da una geniale intuizione dell’arcivescovo Ruppi e da lui “affidato” all’Apostolato della Preghiera, il Monastero Invisibile è una realtà attiva nella diocesi di Lecce, che offre la continua preghiera al “Signore della messe perché mandi operai nella sua messe” e che crea un collegamento spirituale tra le diverse comunità ecclesiali della diocesi. È, questa, una espressione stupenda che l’Apostolato della Preghiera, ormai denominato “Rete mondiale di preghiera per il Papa”, vive attraverso l’offerta della preghiera silenziosa e costante per le vocazioni, in casa, in chiesa, da soli o con parenti e amici, o con chi vive nella sofferenza. È un’esperienza fondamentale, perché accompagna e sostiene sia l’azione del Centro diocesano vocazioni sia quella della comunità del Seminario e bussa al cuore di Cristo perché susciti nuove vocazioni.

Questa rete di preghiera continua, appunto il Monastero Invisibile, diffusa sì capillarmente per la diocesi, ma in maniera “invisibile”, si rende, però, visibile in due momenti dell'anno: durante il tempo di Avvento, in occasione della Giornata del seminario - che si celebra l’8 dicembre - e nel tempo di Pasqua, nella IV Domenica – detta del Bel Pastore - domenica nella quale la Chiesa celebra la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Proprio per questo motivo, il Centro diocesano vocazioni della Chiesa di Lecce oggi 23 aprile, alle 16,30, nella basilica dei Salesiani vivrà l’adorazione eucaristica, animata dalla comunità del seminario e dal Monastero Invisibile, per aiutare a scoprire la gioia della vocazione ed accompagnare chiunque si metta in ascolto di Dio o è alla ricerca del senso della propria vita.

 

 

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