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Prima dell’estremo saluto a don Oronzo De Simone, il vicario generale, don Luigi Manca ha letto alcuni messaggi di cordoglio giunti all’arcivescovo Seccia. Tra questi anche quello di mons. Domenico D’Ambrosio, arcivescovo emerito di Lecce. Ecco il testo integrale.

 

 

Eccellenza Reverendissima,

molti sacerdoti ma anche laici mi hanno comunicato la notizia del ritorno alla casa del Padre del caro don Oronzo De Simone, nel giorno in cui la nostra Chiesa celebra la solennità dei Santi Oronzo, Giusto e Fortunato. Come non vedere in questa chiamata alla vita piena un segno di particolare predilezione del Signore? Don Oronzo entra nella casa del Padre accompagnato dal suo santo protettore, il santo di tutti noi verso il quale nutriva una particolarissima devozione.

Don Oronzo va ad aggiungersi ai tanti nostri sacerdoti che nel Regno del Padre sono i nostri intercessori. Questo nostro fratello ha fatto del suo sacerdozio una testimonianza di fedeltà viva e integerrima.

Sacerdote esemplare, con una solida preparazione teologica, dotato di una sicura cultura giuridica e storica a servizio della nostra Chiesa. Era sempre pronto e disponibile nel suo ufficio nella curia arcivescovile al mattino.  Per strada lo si incontrava sempre con la corona in mano.     

Nel pomeriggio, con quotidiana fedeltà era nel confessionale della navata sinistra della cattedrale ad accogliere i penitenti: un servizio curato con meticolosa puntualità e fedeltà.

Di nobile e agiata famiglia si è privato dei suoi beni, si è fatto povero donando tutto per i poveri alla sua Chiesa.

Ora la sua vita sacerdotale vissuta nella fedeltà piena è la garanzia per saperlo accolto nella casa del Padre. Dopo il lungo viaggio è arrivato alla porta del paradiso con la corona in mano. Il Padre lo accoglie: “Vieni, servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore”.

San Giovanni Rotondo 27 agosto 2023

 

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