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Si avvicina il giorno dell’edizione 2023 dei “Dialoghi al pozzo” la rassegna annuale promossa per la quarta volta dall’arcivescovo Michele Seccia in occasione della Giornata mondiale delle comunicazioni che si celebra il 21 maggio e realizzata dall’Ufficio diocesano, diretto da don Antonio Murrone.

 

 

 

Un’occasione per riflettere attraverso la forma della conversazione sui temi del Messaggio di Papa Francesco (LEGGI) dal titolo “Parlare col cuore. «Secondo verità nella carità» (Ef 4,15)”. Per farlo, quest’anno, l’Ufficio diocesano delle comunicazioni sociali ha invitato Antonio Caprarica, giornalista e scrittore, storico corrispondente Rai da Londra. L’appuntamento, nel chiostro dell’antico seminario di Piazza Duomo, è fissato per giovedì 18 maggio alle 20.

“Non si può cogliere il significato pieno del Messaggio di Papa Francesco per la 57ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali - afferma Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio delle comunicazioni sociali della Cei - prescindendo dai testi che lo hanno preceduto nelle ultime due edizioni. Ciò viene chiarito, sin dalle prime battute, dallo stesso Francesco, quando ricorda i verbi che hanno accompagnato la riflessione nel 2021 (“andare e vedere”) e nel 2022 (“ascoltare”) per arrivare adesso al “parlare”. È il culmine del processo comunicativo in cui ogni singola azione rappresenta una spinta e una motivazione nella circolarità che ne è alla radice. Non basta mettersi in movimento, se non si ha la disponibilità ad ascoltare veramente prima di esprimersi con la parola”.

Dopo l’intervento di Antonio Caprarica, il Rave for Christ di don Michele Madonna. Don Michele è il sacerdote napoletano ed ex deejay che ha “inventato” il rave party cristiano. Prima di accogliere la chiamata al sacerdozio, don Madonna ha fatto il dj nei locali della movida napoletana. “Diventato sacerdote all’età di 30 anni, ha saputo fondere la passione per la musica e la fede religiosa in un connubio vincente, in grado di avvicinare i giovani alla Chiesa. Don Michele si rivolge ai giovani con iniziative fuori dagli schemi tradizionali, come le confessioni lungo le strade del quartiere, ricercando coloro che non frequentano la chiesa”. Parroco nel rione Montesanto, nel cuore della città di Napoli, don Michele si destreggia in una realtà delicata e complessa tiene a precisare a proposito dei rave che “tutto è gratis per chi partecipa. Proprio come un rave reale, ma improntato a Cristo. Papa Francesco - conclude - ci dice di creare strumenti nuovi di evangelizzazione: anche il rave può diventare un esempio positivo e coinvolgente di nuova evangelizzazione”

 

 

 

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