0
0
0
s2sdefault

C’erano tutti o quasi. Uomini e donne, anche famiglie intere che ogni giorno bussano alla porta della provvidenza e che abitualmente frequentano le mense cittadine dove preziosi volontari offrono loro l’essenziale per sopravvivere misto a piccoli frammenti di speranza.

 

 

 

Si può riassumere così la VI Giornata mondiale dei poveri in “salsa leccese”. Succulente e ricca di fraternità, di amore e di tanta allegria (GUARDA). Com’è noto, infatti, l’arcivescovo Michele Seccia li ha voluti tutti a casa sua e, insieme con la Caritas diocesana e la Fondazione Casa della carità, ha allestito, nel salone più bello e prestigioso dell’arcivescovado, la Sala del trono, una vera e propria festa della speranza.

Dopo la celebrazione eucaristica da lui presieduta da in cattedrale con i poveri e i volontari della Caritas diocesana (hanno concelebrato l’arcivescovo Luigi Pezzuto, il vescovo Cristoforo Palmieri, il vicario generale mons. Luigi Manca, il direttore della Caritas diocesana, don Nicola Macculi e don Massimiliano Mazzotta, sacerdote con alle spalle l’esperienza di missione in Moldavia), Seccia ha aperto le porte di casa sua per ospitare italiani e stranieri, alcuni dei quali senza fissa dimora, che quotidianamente si rivolgono alle mense della città, alla Casa della carità e a Santa Rosa, per ricevere un pasto caldo.

Un’esperienza bella, in un clima molto cordiale anche se per molti di loro era la prima volta che entravano in episcopio. Tra un pasto e l’altro con il microfono in mano ognuno ha espresso liberamente le proprie emozioni, meravigliandosi dell’ambiente che si respirava sia tra gli invitati stessi sia alla presenza del vescovo e degli altri ospiti presenti. C’è chi a ha intonato qualche canzone popolare napoletana per manifestare la gioia semplice ma molto conviviale. Persino qualcuno ha richiesto se nel tempo pasquale ci si potesse rivedere, scherzando sul detto popolare, “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi”.

“Il vescovo non può stare a guardare dinanzi ai poveri - ha dichiarato l’arcivescovo dopo aver benedetto la mensa insieme con gli altri due vescovi che si sono fermati a pranzo -. Il vescovo fa quel che può consapevole di non riuscire a fare tutto ciò che è necessario. Ma l’evento di oggi non è nulla di straordinario se non per il bel clima di festa che si è creato; questo pranzo gioioso è, invece, in totale continuità con quello che avviene ogni giorno, nel silenzio, qui e nelle parrocchie della città e della diocesi dove sono tanti e tante coloro che sono nel bisogno e non sanno più dove bussare per chiedere aiuto”.

Sulla stessa lunghezza d’onda, don Nicola Macculi: “Proviamo a rispondere sia con la solidarietà delle persone che con la sinergia delle istituzioni e di altre associazioni convinti che la povertà non è solo quella di ordine economico alimentare ma anche quella sanitaria, educativa e relazionale”.

Poi il fuori programma: tra il primo ed il secondo pasto anche una pausa musicale che ha visto l’esibizione in Piazza Duomo, davanti alla scalinata dell’episcopio, del Concerto bandistico Rocco Quarta” Città di Monteroni, diretta dal maestro Marco Grasso, che è partita da Piazza Sant’Oronzo suonando lungo le principali vie del centro storico nell’ambito degli eventi del Festival del cinema europeo in corso a Lecce.

Dopo il taglio della torta e il brindisi augurale, al termine di un pranzo preparato abilmente da “Macchia Catering Sartoriale” tutti hanno lasciato la casa felici di aver trascorso momenti di spensieratezza nonostante le ferite della vita.

 

 

Forum Famiglie Puglia