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La certificazione verde non è richiesta per partecipare alle celebrazioni. Al momento si continua a osservare quanto previsto dal Protocollo Cei-Governo del 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico: mascherine; distanziamento tra i banchi; comunione solo nella mano; niente scambio della pace con la stretta di mano; acquasantiere vuote.

 

 

Lo precisa il direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, Vincenzo Corrado, rispondendo alle richieste di chiarimento dei colleghi giornalisti circa l’utilizzo della certificazione verde per le celebrazioni religiose.

“Continuo a raccomandarlo ai parroci e ai sacerdoti della diocesi - aggiunge l’arcivescovo Michele Seccia -. Qui a Lecce non abbiamo mai smesso di attenerci alle disposizioni del Protocollo e grazie al cielo non si è mai stato registrato l’inizio di un focolaio in alcuna delle nostre chiese parrocchiali e non”.

“Le nostre chiese proseguiranno a restare aperte per consentire a chiunque di entrarvi per l’adorazione e la preghiera personale e continueremo a celebrare nelle nostre comunità - ha concluso - con grande senso di responsabilità e mantenendo sempre alte l’attenzione e la prudenza, a maggior ragione ora che il contagio sta dando preoccupanti segnali di ripresa”.

 

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