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Sono giorni decisivi per il destino della statua del patrono di Lecce. Da circa sei mesi il bellissimo simulacro sosta nell’androne di Palazzo Carafa che si affaccia su via Rubichi.

Ma la sensazione è che si sia ormai prossimi ad una svolta circa il futuro del bene artistico simbolo della città. In tutto questo tempo l’impegno e la dedizione della restauratrice Elisabetta Palmiero e dello staff della ditta Colaci Emilio Impianti e Restauri è stato massimo ma la riserva da parte della Soprintendenza non è ancora stata sciolta. Da parte sua, la soprintendente Maria Piccarreta ha diverse volte dichiarato che non si tratta di una decisione semplice da prendere e che, in ogni caso, è necessario un confronto con l’amministrazione comunale per giungere ad una delibera il più possibile condivisa.

In linea generale sembra prendere quota l’idea di musealizzare la statua sostituendola con una copia conforme all’originale realizzata secondo le più recenti tecnologie in uso nell’ambito della conservazione dei beni storici. Tecnologie che permettono oggi di compiere anche una scansione laser con stampa in 3D dell’opera. Nei mesi scorsi, proprio tale idea era stata espressa sulle pagine di Portalecce.it da voci autorevoli come quelle del prof. Alfredo Castellano, dell’arch. Giuseppe Fiorillo e dello storico Mario Cazzato. Certo, qualora si intraprendesse questa strada ci sarebbe da mettere in conto un investimento economico ma la scelta, per certi versi, pare obbligata viste le criticità, riconoscibili anche da un occhio profano, che il simulacro presenta.

Una questione collaterale al dibattito in corso è poi quella del luogo in cui collocare la statua originale. L’idea, avanzata da alcuni, di ospitarla in mostra permanente nel Sedile non sembra affatto attuabile. Forse si potrebbe pensare di rendere proprio l’androne di Palazzo Carafa, dove ora Sant’Oronzo è ospitato, una sede definitiva, attraverso degli opportuni accorgimenti. Ciò che conta è che la ragionevole scelta della musealizzazione non si trasformi in una sorta di pensionamento. Quella statua rappresenta un pezzo importante della storia del nostro popolo e del nostro territorio. Il giusto proposito di conservarla, per trasmetterla integra alle nuove generazioni di leccesi, non ha da diventare una consegna all’oblio o un metterla tra i ferri vecchi. È doveroso quindi preservare il simulacro con l’obiettivo di valorizzarlo ancora di più. In quest’ottica la scelta di una sede idonea di collocazione avrà un’importanza determinante.            

                                                                                                                                

 

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