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Alla vigilia della 30ma Giornata mondiale del malato, l'arcivescovo Michele Seccia ha celebrato in duomo la santa messa per la Beata Vergine di Lourdes alla presenza di volontari e ammalati dell'Unitalsi e del Cvs, convenuti anche per vivere il loro Giubileo Oronziano.

 

 

 

Si tratta di due associazioni di volontariato che, tra le altre cose, si occupano di organizzare, accompagnare, assistere durante i pellegrinaggi le persone con disabilità, malate, anziane o bisognose di aiuto.

L’arcivescovo durante l'omelia ha voluto sottolineare che la diocesi è una grande famiglia, che in queste giornate di preghiera, si riunisce a fare festa dinnanzi al banchetto nuziale.

A tal proposito la domanda di Seccia è stata proprio questa: “ma a questa festa ci sentiamo invitati? Oppure siamo stati costretti? La risposta è nel Vangelo di Giovanni al cap 2, che racconta l'episodio delle Nozze di Cana, in cui Gesù trasforma l'acqua in vino. Quel ‘vino buono’ che ha riportato gioia in un momento di smarrimento è proprio la fede”.

Hanno concelebrato con Seccia, don Gianni Mattia, cappellano presso l'ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, don Gino Scardino, assistente spirituale dell’Unitalsi di Lecce e don Corrado Serafino, assistente spirituale del Cvs di Lecce. Don Gino, in particolare, a nome di tutti che ha voluto ringraziare l'arcivescovo per le parole di speranza.

Infine, la recita della preghiera per la Giornata mondiale del malato e l'arcivescovo ha ricordato a tutti gli ammalati come essi siano i testimoni della misericordia di Dio.

 

 

Racconto per immagini di Arturo Caprioli

 

 

 

Forum Famiglie Puglia