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Si conclude oggi, nella basilica superiore di Assisi e in diretta streaming, il grande evento intitolato “Le economie di Francesco”, voluto fortemente da Papa Francesco e, non a caso, nella città di Francesco da Assisi.

 

 

All’evento partecipano oltre duemila giovani economisti e imprenditori under 35, da tutto il mondo.

La domanda è: riusciranno delineare un nuovo modello di economia, più solidale e non più basata solo sul profitto?

Sembra già che gli investimenti di impatto comincino a porre l’attenzione sulla persona, oltre che sugli utili, creando delle vere e proprie comunità di apprendimento.

Era già il tema caro ad Amartya Sen, noto Premio Nobel per l’economia, che aveva sviluppato la teoria della “capacitazione”.

La direzione sembra segnata: “i canali di finanza alternativa - sostiene Andrea Calef, dell’Università di East Anglia- e sostenibile possono contaminare positivamente i canali di finanziamento più tradizionali”.

Lo sforzo principale ora consiste nel convincere le imprese che, creando valore sociale e ambientale, oltre che economico, potranno anche produrre reddito per se stesse e per i propri dipendenti.

La parola d’ordine sembra allora comunità che si lega strettamente all’altra carità, come distintivo del cristiano.

I tempi che attraversiamo, purtroppo, sembrano remare contro l’affermazione di questi valori, spingendoci verso l’isolamento e l’individualismo egoistico.

Ma Papa Francesco non dimentica mai di ripeterci che “nessuno si salva da solo “.

Speriamo, dunque, che da questo grande incontro, anche se solo virtuale, scaturiscano delle linee di sviluppo dell’economia globale, più utile alla persona, che non solo all’arricchimento di qualcuno.

Il santo di Assisi ha ancora molto da insegnarci!

 

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