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L’Europa è razzista? Questa domanda, solo apparentemente irrituale, è stata richiamata alla nostra attenzione da un fenomeno quasi sconosciuto che coinvolge i confini dell’Europa orientale e che ha avuto origine prima dell’aggressione della Russia all’Ucraina, ma che si è aggravato ulteriormente, dopo.

 

 

Si tratta di ciò che sta accadendo ai confini della Polonia, dove, all’esodo migratorio di quanti provengono da Africa e Medio Oriente, si è aggiunta la massa degli sfollati dall’Ucraina.

Ai primi, accolti in massa in Bielorussia, che ha fatto credere che fosse facile attraversare i confini con l’Europa, ma che, in realtà, ammessi come merce di scambio tra il dittatore di Minsk e la Polonia, sono torturati e uccisi, sono seguiti i profughi Ucraini, accolti invece in maniera dignitosa in Polonia.

Due pesi e due misure!

E questo avviene al centro dell’Europa, in un Paese che ha subito due dittature, prima nazista e poi comunista, e che dunque dovrebbe fare della libertà democratica e dei diritti umani, tanto duramente conquistati, la sua bandiera.

Appare allora evidente come l’Europa nasconda in sé un pericoloso dualismo: da un lato, culla della democrazia, diritti umani, uguaglianza, solidarietà, fratellanza, tutti valori della Rivoluzione Francese e, dall’altra, il luogo dei più atroci delitti contro l’umanità.

Sorge il dubbio che atrocità come l’Olocausto siano state messe a tacere, ma possano riproporsi in qualsiasi momento.

È evidente che l’essere umano è capace di fare il bene, ma anche di scegliere il male. L’Europa appare sempre più chiusa nella sua paura di perdere l’identità, di condividere ricchezza e condizioni di vita con nuovi arrivati.

Per questo si continua a costruire muri, che ben poco possono nel fermare le masse che premono ai confini del nostro continente.

L’ondata migratoria non si può fermare, per cui chi scappa da condizioni di vita impossibili è pronto a rischiare la vita, come avviene ogni giorno nel Mediterraneo.

Qualcuno già pensa di bombardare le barche dei disperati, rendendo l’Europa un continente di morte e abbandonando tutte le conquiste di cui andiamo fieri. Il comportamento delle guardie di frontiera in Polonia, che aiutano gli Ucraini in fuga dalla guerra, è diventato ancora più brutale con i migranti sul confine con la Bielorussia.

Un doppio standard verso due gruppi di rifugiati mostra ciò che ancora stiamo cercando di nascondere: il nostro razzismo!

Il mondo lo è: pensiamo all’America, all’Europa e, addirittura, all’Africa.

In Tunisia, ad esempio, gli emigranti vengono osteggiati, perché hanno la pelle più scura: sono più neri. Il razzismo, dunque, piuttosto che scomparire sta crescendo.

Il mondo appare sempre più polarizzato. Non possiamo però non stare in guardia contro il razzismo: c’è in ballo la nostra dignità di esseri umani.

 

 

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