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Si consiglia di non mangiare chiocciole di terra nel mese di maggio, mentre il mese è favorevole alla pesca delle triglie e del polpo che risulta più tenero. Tra i pesci di acqua dolce si deve pescare la tinca perché è migliore quando si avvicina la stagione calda, come vuole il proverbio: tinca in camicia e luccio in pelliccia, con riferimento al luccio che è preferibile pescare verso la stagione fredda.

Si consigliava di non sposarsi a maggio non già perché è il mese in cui si congiungono gli asini, ma perché gli antichi romani festeggiavano le cosiddette Lemurie rivolte ai defunti.

Il termine dialettale maggio è mai che indica un giorno che non dovrà mai giungere o una cosa che non accadrà mai; lo si trova nella locuzione: l’annu te mai e lu mese de poi, l’anno di mai ed il mese di poi, quando si vuole intendere un tempo che non verrà. Al quale segue: lu “poi” ete parente allu “mai”, il “poi” è parente al “mai”.

Per approfondire

Barletta, Quale santo invocare. Feste e riti del calendario popolare salentino, Ed. Grifo, Lecce 2013

 

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