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Cara amica mia,oggi, pensando a te, ho voluto scriverti queste poche righe. È arrivato l'otto marzo, giorno dedicato alle donne per la triste memoria che porta con se, ma se da un lato trovo giustissima la commemorazione dall'altro faccio fatica a comprendere perché si sia trasformato in un giorno di festa con tutti i suoi risvolti consumistici.

 

 

 

Tu credi ancora che possa bastare una sola giornata per farci sentite amate e considerate?

Sai, non mi va di polemizzare e dibattere su argomenti di sempre  ma sempre attuali, come quelli della parità di genere, del diritto delle donne di ambire a ruoli di prestigio in ogni ambito, della mancanza di conciliazione e tanto altro.

Voglio invece pensare a te amica mia, a me, a tutte le donne che portano in se il grande dono della generatività.

No, ti prego, non credere che  mi stia riferendo solo alle  gravidanze e al parto, ma mi riferisco al fatto che ognuna di noi è madre non solo dei propri figli ma anche madre perchè ha la capacità di generare il mondo.

Non sono fuori di testa, credimi!

Nell'essere donna c'è una grande responsabilità ma anche un'enorme possibilità feconda: quello di praticare il proprio femminile per costruire bellezza nel mondo.

La forza generativa è una possibilità continua di rinascita. È l'esigenza di un mondo nuovo in questi tempi cupi di paura, violenze ed incertezze.

Il nostro domani passa proprio dalla capacità che abbiamo di praticare l'accoglienza e la generatività.

Allora, cara amica mia, amati per come sei sia tu casalinga, moglie, madre, figlia, infermiera, badante, operaia, impiegata, manager bella o brutta, anche se nessuno può essere definito brutto,non farti condizionare dai venti dell'omologazione, della corsa al profitto, dagli stereotipi della moda,

Non cercare di imitare gli uomini per sentirti dire che puoi competere con loro.

Semplicemente amati, perché sei unica! Il tuo ruolo qualunque esso sia è insostituibile.

Non importa che tu sia famosa o no.

Il tuo successo lo puoi trovare solo nella pace della tua interiorità.

Se chi ti è vicino fa fatica a riconoscere i tuoi meriti, a comprenderti, cerca di sorridere sempre, se necessario difenditi!  Non importa se ti vedono fragile, lunatica, debole. Trova la forza in te e se proprio vogliamo seguire il vento che soffia usiamolo per essere “impollinatrici” di amore e bellezza in famiglia, in ufficio, ovunque siamo chiamate ad esserci.

Non serve una festa ma la costanza della goccia che scava a roccia, del seme che germoglia nella terra fertile e se siamo nel deserto facciamo in modo che le nostre lacrime, purtroppo, possano renderlo meno arido.

Amica mia, non voglio dilungarmi. Ti saluto e ti auguro ogni bene.

Non dimenticare mai che io ci sono per te e tu per me, perché solo prendendoci per mano, con spirito di solidarietà ed amore, possiamo sconfiggere ostacoli e pregiudizi. Tua Annarita.

 

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