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Fa più rumore un albero che cade di un’intera foresta che cresce e quella goccia d’acqua ha scavato la roccia, “non è libera di scegliere ma al mare arriverà”.

 

 

 

Fanno meno notizie il caso di uomini e donne, malati di Sla, che chiedono di essere aiutati a vivere nel migliore dei modi possibili la sofferenza che quelli che l’associano alla richiesta della “dolce morte”. Ma il nostro Francesco Sala oggi non solo fa notizia, ma ci regala una testimonianza di coerenza e di fedeltà al vangelo;  a quella Parola che ha tanto amato e per la quale ha vissuto, fino alla fine. Anzi, fino all'inizio di quella nuova, di quella eterna.

Il dono inestimabile di una condivisione esistenziale e di un esempio trascinante di libertà dai condizionamenti e di lucida passione per la vita. I suoi occhi che prorompono di gioia ed esplodono di serena sofferenza, così ripresi magistralmente da Tyna Maria & Giusty Comunity, (GUARDA)  sono l’invito a muoversi e comunicare con la vita.

Sì, perché l’eredità che Francesco ci lascia ci fa entrare tutti nella quotidianità del silenzio, quella stessa che lo ha spento a questa vita terrena ma che non lo farà dentro di noi. E il suo blog (APRI) ne testimonia la sua vita: sei libero di amare, “ho scelto te su quella croce, il tuo dolore è il mio amore, è la mia forza, è la mia libertà! La tua voce mi fa gridare! Sono libero di amare.

Grazie Francesco. Grazie per quello che da oggi ci farai scrivere perché la comunicazione sul “tuo” giornale non sarà quella stessa che è stata di ieri.

 

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