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A distanza di otto anni da quel 13 marzo 2013, giorno in cui il card. Jorge Mario Bergoglio fu eletto vescovo di Roma, il pontificato di Francesco può essere ricordato per tanti momenti davvero straordinari, che lo fanno entrare nel cuore della gente: le scelte personali di povertà, la “Chiesa in uscita”, la vicinanza agli ultimi, il fecondo magistero con tre Encicliche particolarmente apprezzate, il dialogo con le altre religioni…

 

 

 

Occorre, poi, citare con la dovuta considerazione i cinque sinodi riguardanti tematiche di particolare attualità.

Mentre è iniziato già il percorso verso la XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, programmata nel mese di ottobre del 2022, come ha esplicitamente annunziato il card. Lorenzo Baldisseri.

È lo stesso Papa ad indicare la scelta sinodale come via privilegiata per dare ulteriore impulso alla comunità ecclesiale “in stato permanente di missione”: la situazione sociale, culturale e religiosa richiede un deciso rinnovamento.

Già, con la Nota pastorale Il volto missionario delle Parrocchie in un mondo che cambia, i presuli italiani, a conclusione di una prolungata riflessione in tre sessioni del Consiglio episcopale permanente e altrettante Assemblee generali dell’episcopato, avevano domandato innovative scelte alle comunità locali.

E l’anno scorso la Congregazione per il clero aveva emanato l’Istruzione La conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missione evangelizzatrice, domandando “un cambiamento di mentalità e un rinnovamento interiore”.

Il prossimo evento sinodale costituisce, quindi, un’altra importante tappa di un percorso avviato e da sviluppare in modo ancora più intenso, perché il seme del Vangelo produca frutto in modo significativo ed efficace.

 

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