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“Ha unito il nord e il sud, è entrata nel cuore di tutti. Non ho mai visto che la morte di un giornalista facesse tanto chiasso. Ciò è successo perché è stata una persona autentica, coraggiosa, umile, ma anche fragile e vera”.

 

Lo ha detto ieri mattina al termine del rito delle esequie don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, che ha celebrato nella cattedrale di Brescia i funerali di Nadia Toffa, inviata e conduttrice del programma televisivo “Le Iene”, morta dopo una lunga malattia. Era stata la stessa giornalista che aveva chiesto che fosse il sacerdote della Terra dei fuochi a presiedere il rito funebre.

“Ha amato la giustizia e la verità, perché ha fatto del suo lavoro una missione. Gli umili e i poveri si sono resi conto che stava dalla loro parte. Ha smascherato i prepotenti, coloro che fanno la voce grossa”.

Ricordando la presenza alla celebrazione di alcuni tarantini e delle mamme della Terra dei fuochi, il sacerdote ha evidenziato come Nadia non si sia vergognata di presentarsi in tv con il suo volto gonfio per i medicinali. “Questo ha fatto un grande bene agli ammalati”. “Nadia, ti abbiamo visto una Iena, ma anche una colomba, una donna forte ma anche una donna fragile”, ha ricordato il sacerdote. Che, rivolgendosi ai genitori, ha affermato come “se guardiamo Nadia nella bara ci viene un senso di ribellione, se riusciamo a guardare alla bara come una culla ci accorgiamo come la doniamo alla vita eterna”.

 

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