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Donna e letteratura, un binomio esplosivo che nel corso dei secoli ha generato alcune tra le più indimenticabili suggestioni culturali e sociali della storia.

 

 

La donna demonio, poi musa, poi serva, poi finalmente alla ribalta: dalla fine dell’diciannovesimo secolo la produzione letteraria femminile è finalmente esplosa raccontandoci anni di silenzi e di soprusi, testimonianza storica di quello che è stato e che non dovrebbe più essere. Grazie al potere del linguaggio letterario, grandi donne hanno sfidato gli arrugginiti ingranaggi di un sistema maschilista che da sempre ha pervaso le società di tutto il mondo e che riecheggia nella quotidianità di ognuno di noi. Una lenta ma efficace salita verso la conquista di tutti i i diritti, compreso quello di non abortire.

È “dovere delle donne imparare a leggere la storia attraverso i suoi vuoti, oltre che attraverso i suoi pieni” rimarca Virginia Woolf in Una stanza tutta per se, dove i vuoti possono essere riempiti con la storia di donne che al pari degli uomini hanno costruito il mondo in cui viviamo oggi. Nell’opera, inoltre, invita a tutte le donne che vogliono generare letteratura di procurarsi “un calice di vino ed una stanza tutta per sé” per esprimere se stesse.

Da questa suggestione nasce quindi l’idea di fornire un luogo di riflessione e di condivisione sulla produzione letteraria di donne di oggi, provenienti da tutta Italia e con la propria storia da raccontare. In ogni incontro si avrà la possibilità di dialogare con le autrici, che nella loro produzione letteraria affrontano e dibattono di problemi sociali e culturali legati alla condizione femminile del nostro tempo. Una stanza di tutti per generare nuovi spunti di riflessione e che ospiterà un confronto tra le autrici e un pubblico eterogeneo composto da tutti coloro che vorranno parteciparvi. L’Accademia della Carità favorirà, inoltre, la partecipazione delle donne più “fragili”, beneficiarie dei progetti di inclusione sociale promossi dalla Fondazione Casa della Carità di Lecce, che parteciperanno al dibattito condividendo il loro punto di vista con le ospiti, riscoprendo il proprio ruolo di assolute protagoniste di una rivoluzione culturale chiamata donna.

Durante il primo incontro che si terrà stasera 19 aprile alle 19 presso il chiostro dell’antico seminario in Piazza Duomo a Lecce, la giornalista Liliana Pintozzi Faccioli, caporedattrice esteri per Sky Tg24 e attivista per i diritti delle donne ci racconterà com’è nato il suo lavoro “Figlie di Eva - La battaglia delle donne per la libertà in Iran, Afghanistan e Stati Uniti”, un racconto della condizione femminile in tre paesi simbolo della contemporaneità. Attraverso la sua scrittura si indagherà su come la cultura, e in questo caso specifico, la letteratura può avere un ruolo rigenerativo per alimentare il fuoco dell’autoconsapevolezza di se promuovendo percorsi di reinserimento sociale e lavorativo.

Durante l’incontro interverrà insieme alla Pintozzi Faccioli anche Alessandro Valenti, presidente dell’Aps Accademia della Carità. L’evento è patrocinato dalla Fondazione Casa della Carità di Lecce, in collaborazione con la cooperativa ArtWork.

 

 

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