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È stata presentata sabato scorso a Vernole, in Piazza Vittorio Veneto, l’opera “Masha”, installazione artistica realizzata dall’ing. Giuseppe Manisco e voluta da Pina Antico, da tempo attiva nella politica per la tutela delle donne.

 

 

L’opera consiste in un grande cubo nero sul quale sono disegnate dietro le sbarre, come una prigione, quattro donne iraniane. Questa raffigurazione prende il nome dalla giovane Mahsa Amini, la 22enne morta dopo essere stata arrestata dalla polizia a Teheran, il 13 settembre 2022, perché non indossava in modo appropriato il velo islamico.

L’opera sosterà a Vernole per circa un mese, la presentazione di ieri si colloca in una ampia campagna di appuntamenti denominata “È femmina” promossa dal comune di Vernole sul tema della violenza di genere.

Il nome di questa rassegna di appuntamenti richiama l’esclamazione - è femmina - che viene spontanea ad un genitore nel momento in cui conosce il genere della propria figlia. Vogliamo parlare della violenza di genere, ma vogliamo farlo con la gioia di essere donne” ha detto il consigliere comunale per le pari opportunià Vera Mulino, promotrice di questo festival, concludendo con la citazione dello slogan dell’evento: “la consapevolezza è il primo passo per combattere la violenza, la partecipazione e la condivisione sono la forza necessaria”.

 

 

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