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La morte di Alika Ogorckukwu ha risvegliato in molti cittadini una particolare attenzione verso il clima di indifferenza ed egoismo che gradualmente sta crescendo nella società.

 

 

 

Un segnale molto forte parte da Vernole, dove domenica 7 agosto, la comunità scenderà in strada per manifestare proprio contro l’indifferenza e rilanciare i sentimenti di solidarietà e fraternità che dovrebbero essere alla base del vivere civile. Un episodio, quello di Civitanova Marche, che poteva avere un epilogo diverso, se solo i passanti avessero fatto qualcosa per dividere Alika dal suo omicida, invece che filmare o voltare le spalle. E purtroppo, anche la cronaca nazionale sembra aver ristretto l’attenzione alla narrazione dell’omicidio, trascurando la gravità del mancato intervento da parte dei presenti. La manifestazione, proposta dalla parrocchia di Vernole e dal GRP Vernole, in collaborazione con le locali sezioni delle associazioni Fratres, Pro Loco, Protezione Civile ed il movimento Vernolesi nel mondo, ha la finalità di ribadire che le responsabilità di questa tragedia non sono solo dell’assassino, ma anche di chi, pur potendo, nulla ha fatto per evitarla.

Oggi nessuno nel mondo si sente responsabile di questo; abbiamo perso il senso della responsabilità fraterna; siamo caduti nell’atteggiamento ipocrita del sacerdote e del servitore dell’altare, di cui parlava Gesù nella parabola del Buon Samaritano: guardiamo il fratello mezzo morto sul ciglio della strada, forse pensiamo ‘poverino’, e continuiamo per la nostra strada, non è compito nostro; e con questo ci tranquillizziamo, ci sentiamo a posto” così don Leonardo Giannone, parroco di Vernole, ha annunciato questo evento, continuando: “La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione del futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza. In questo mondo della globalizzazione siamo caduti nella globalizzazione dell'indifferenza. Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!”.

Il corteo avrà inizio alle 19,45 dalla chiesa madre e si concluderà presso la villa comunale, dove sono previsti gli interventi di don Nicola Macculi, direttore della Caritas diocesana, di Philip Aminomor della Comunità Emmanuel e di Kazeem, volontario presso la Casa della carità di Lecce.

 

 

 

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