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Stamattina alle 10.30 don Alessandro Scevola, parroco della Santa Famiglia in Trepuzzi, si recherà in pellegrinaggio al cimitero comunale per un momento di preghiera.

 

 

 

Quest’anno, sarebbe quasi scontato ripeterlo, vediamo la ritualità dello scorrere della nostra vita completamente alterata. I giorni della Settimana Santa che per ognuno di noi si ripetono ogni anno con una certa sacralità secondo modalità ben precise sono diversi. Il tempo più sacro per i cristiani di tutto il mondo si trasforma nel momento della prova della Fede: vivere la liturgia nelle proprie case, abbandonando spiritualmente l’isolamento sociale unendosi alla grande assemblea dei cuori inneggianti a Cristo crocifisso, morto e risorto. Ma non è solo l’aspetto liturgico della nostra fede ad essere messo alla prova: per l’emergenza sanitaria siamo chiamati a rinunciare anche alle altre ritualità della nostra cultura, delle nostre tradizioni, della nostra sensibilità umana che caratterizzano i giorni pasquali. Non abbiamo compiuto il pellegrinaggio nella sera del giovedì santo o la processione penitenziale del venerdì santo, ma anche il giorno di Pasqua sarà privato della particolare bellezza che caratterizza le più importanti festività: il riunirsi come famiglia. Zii, nonni, cugini, amici, quanti di noi in queste giornate aprono le porte del proprio focolare domestico e accolgono alla propria tavola i cari che vivono distanti; dal paese limitrofo fino a grandi distanze, sentiamo in queste feste l’esigenza di ritrovarci insieme ai nostri cari. Questo sentimento è così forte che supera la soglia dell’arco temporale dell’esistenza umana: anche tra chi non si reca abitualmente al cimitero, a Pasqua (così come nelle altre feste più importanti) sente l’esigenza di compiere questo atto di suffragio. Quest’anno però non sarà possibile non solo scambiare le tradizionali visite augurali, ma nemmeno fare visita alle tombe dei propri cari defunti.

Per questo don Alessandro Scevola, parroco della comunità parrocchiale della Santa Famiglia in Trepuzzi, nel cui territorio si trova il cimitero comunale, si porterà in pellegrinaggio per “far visita” ai defunti a nome di tutti coloro che in questo tempo non possono recarvisi e pregare per tutti i Trepuzzini che hanno terminato la loro esistenza terrena, in particolar modo chi è spirato nelle ultime settimane, e non ha potuto avere una degna cerimonia esequiale.

 

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