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Con la delibera comunale n. 50 del 19 Settembre 2018 sono state ridenominate le due vie che affiancano la parrocchia dei SS Angeli Custodi: via Capo d’Istria e via Cagliari in via Don Vincenzo Marzo, parroco, e via Giuseppe Zander, architetto.

 

L’iniziativa giunge a chiusura dei festeggiamenti per il sessantesimo anniversario della dedicazione della chiesa parrocchiale degli Angeli Custodi di San Pietro Vernotico. Dopo aver voluto dedicare lo scorso anno il salone ubicato nel cuore dell’oratorio a don Vincenzo Marzo, ancora una volta, il parroco pro tempore don Vincenzo Martella si fa promotore di una nuova iniziativa: quella di dedicare a due figure chiave della storia della parrocchia le due vie che fiancheggiano la chiesa.

L’architetto Giuseppe Zander, nato nel 1920 e morto nel 1990, ha progettato e realizzato la chiesa dei Santi Angeli Custodi. Architetto di fama nazionale e molto apprezzato per la realizzazione di opere pubbliche, urbane e religiose contribuendo alla realizzazione di diverse chiese nel dopoguerra su tutto il territorio nazionale, nel 1981 fu nominato da Giovanni Paolo II primo dirigente dell’Ufficio tecnico  della Fabbrica di San Pietro in Vaticano.

Don Vincenzo Marzo, nato nel 1921 a Squinzano e morto nel 2001 a San Pietro Vernotico, fu il primo parroco della parrocchia dei SS Angeli Custodi consacrata il 13 ottobre 1957 da mons. Minerva e dove continuò a svolgere il suo ministero per 40 anni. La sua figura rappresenta un tassello fondamentale ed importante della storia della parrocchia e del paese; una persona che ha creduto nell’importanza e nel ruolo educativo della parrocchia nel tessuto sociale del paese, una persona lungimirante alla quale il tempo ha dato sicuramente ragione: negli anni quella realtà periferica è cresciuta e da una chiesa è diventata punto di riferimento per tanti ragazzi e famiglie che hanno frequentato e frequentano non solo la parrocchia ma anche l’oratorio che è nato a distanza di anni.

Tutti ricordano quel sacerdote sempre presente in parrocchia, dal carattere duro a tratti apparentemente burbero, ma sempre disposto ad ascoltare ed a spendere una parola buona per tutti senza timore però, all’occorrenza, di richiamare o rimproverare chiunque.

Il ricordo che i cittadini conservano di quest’ “uomo di Dio” ha fatto sì che l’iniziativa di don Vincenzo Martella fosse subito accolta con entusiasmo dai fedeli che frequentano la parrocchia e condivisa dai cittadini e dall’amministrazione comunale.

L’atto deliberativo, che giunge a 17 anni dalla morte è stato accolto con gioia ed entusiasmo dalla comunità e dal parroco che a caldo ha dichiarato: “È bello riconoscere la grandezza degli altri. È bello essere circondati e guidati, anche in questo modo, da coloro attraverso i quali siamo venuti alla fede.”

 

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