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Presepe vivente a Novoli. Torna, dopo quasi 35 anni, l’antica tradizione della riproposizione degli ambienti della natività nel centro nordsalentino, voluta per la prima volta nel 1988 da Mario Teni e da un gruppo di giovani, nei suggestivi ambienti del trappeto ipogeo alla «Corte».

 

 

 

Sempre sulla via per Trepuzzi, ma negli ambienti del «Centro Madonna di Lourdes», organizzato da Stefano Mazzotta, don Stefano Spedicato e Dalila Arnesano, il 25 e 26 dicembre e il 1°, 5 e 6 gennaio prossimi (dalle 17.30 alle 20), si potranno visitare i locali allestiti in quattro singolari aree, corrispondenti ad altrettante macro-scene.

La prima, nella quale ci saranno i lavoratori dei prodotti della terra (pasta, pane, ecc.), presso la cui collocazione sarà installata una grande lettera “P”, a rappresentare i prodotti stessi, ma anche il concetto di preparazione, produzione, passione, all’insegna della semplicità e dell’essenzialità, concetti a fondamento dell’intero percorso, sottolineando la parola preghiera.

La seconda, nella quale si vedranno i lavoratori diretti della terra e dei suoi animali (contadini, pastori, allevatori, pescatori), presso la cui collocazione sarà installata una grande lettera “A”, a rappresentare i concetti di amore per il proprio lavoro e per i prodotti, accuratezza nella loro amministrazione, attenzione alla loro crescita e al loro sviluppo, evidenziando la parola adorazione.

La terza, che rappresenterà il mondo dell’infanzia, popolato da bambini e ragazzi dediti al gioco e al divertimento, con particolare attenzione rivolta ai giochi del passato, allo scopo di ricreare l’atmosfera tipica del villaggio antico che si respira solitamente nei presepi; presso la loro collocazione, la più ampia e abitata, sarà installata una grande lettera “C”, a rappresentare il concetto di complicità, collaborazione, compagnia, coesione, mettendo l’accento sulla parola cuore.

Infine, la quarta area nella quale sarà collocata la grotta che ospiterà il bue, l’asino, la Madre, San Giuseppe e il Bambino Gesù. Presso di essa sarà installata una grande lettera “E” (l’ultima, a formare finalmente complessivamente la parola “pace”); la “E” a rappresentare il concetto di essenzialità, obiettivo e fine ultimo ben rappresentato dalla Famiglia Celeste, e quello di eternità.

Ogni scena sarà accompagnata da un adeguato e folto gruppo di persone (attori, musicisti, semplici figuranti e cantori), che consentiranno una fruizione più partecipata e intensa del percorso. Il racconto verrà presentato attraverso le varie risorse, nella straordinaria e suggestiva cornice dell’Istituto voluto da mons. Gennaro D’Elia, con l’intento di coinvolgere l’anima e lo spirito dei tanti visitatori che si prevedono non vorranno perdere questa particolare occasione di raccoglimento e meditazione.

«Il Presepe vivente - afferma a Portalecce l’arciprete parroco don Stefano Spedicato - frutto della collaborazione interparrocchiale e dell’amministrazione comunale di Novoli, ha l’obiettivo di rappresentare, oggi come in passato, il comune sentire della comunità nel tempo forte del Natale, attraverso la mobilitazione di tutte le forze e le risorse attive sul territorio che opereranno sinergicamente, allo scopo di ottenere un risultato valido e soddisfacente, tale da dare lustro alla nostra comunità e renderla esempio e modello per molti».

«Dotato di aree naturalmente adeguate ad ospitare le singole scene previste, il Presepe vivente - dice Stefano Mazzotta - sarà predisposto in un vero e proprio percorso che partirà dall’area antistante i campetti da calcio, attraversando le varie zone individuate allo scopo, per giungere nello spiazzo utilizzato ad area parcheggio, ubicato all’ingresso della struttura. Il percorso sarà reso disponibile, senza soluzione di continuità, per gruppi di massimo 15 persone che vi avranno accesso a rotazione e saranno volta per volta guidati da attori coinvolti nella presentazione stessa».

«Al termine del percorso - conclude Dalila Arnesano - i visitatori troveranno una serie di stand addetti alla vendita di prodotti gastronomici e non solo, elemento che consentirà anche alle attività commerciali del territorio di offrire il proprio contributo alla buona riuscita del progetto, ciascuno secondo le proprie specificità. Inoltre, all’ingresso del percorso, due centurioni si occuperanno di prendere in consegna il primo gruppo di visitatori per accompagnarlo sul luogo della prima scena. Torneranno immediatamente ai propri posti per accogliere i successivi: ciò consentirà la non interruzione del percorso e la possibilità di sfruttare appieno la fascia d’orario prescelta, consentendo al maggior numero possibile di persone di visitare l’installazione. Dopo, centurioni, pastori, contadini, allevatori, artigiani e figure di ogni genere, simbolo della semplicità e dell’essenzialità, frutto del lavoro, prenderanno in consegna i gruppi che saranno guidati lungo il percorso, con precise scansioni temporali, per favorire la massima comprensione del messaggio sotteso al suo svolgimento».

Un’occasione, semplice e umile, per avvicinarsi alla grotta della Natività, riflettendo sull’ampio significato della parola Pace, tanto sperata e attesa, come il Bambino Gesù.

Ingresso gratuito. Per visite guidate e infotel: 3494565502; 3389981653.

 

 

 

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