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Emozioni e campane a festa a Monteroni per l'annuncio di Papa Francesco durante l’Angelus di domenica scorsa.

 

 

Un tripudio di rintocchi ha attraversato il paese alla notizia che mons. Marcello Semeraro sarà creato cardinale nel concistoro del prossimo 28 novembre, alla vigilia della prima domenica di Avvento. L’approdo alla porpora per il presule salentino, originario di Monteroni, era ormai scontato dopo la nomina a prefetto della Congregazione delle cause dei santi. Tuttavia, l'annuncio del Santo Padre è arrivato quando nessuno (o davvero in pochi) se lo aspettavano.

E domenica scorsa, non appena il nome di don Marcello è risuonato nell’elenco dei nuovi cardinali che il Papa ha letto alla fine dell’Angelus, i parroci di Monteroni hanno fatto suonare a festa le campane delle chiese. E i rintocchi hanno attraversato le emozioni della comunità dove è nato e cresciuto l’ormai prossimo cardinale, il primo porporato della storia di Monteroni.  

Don Giuseppe Spedicato, parroco della chiesa madre del paese nonché allievo e storico amico di mons. Semeraro, è stato tra i primi a raggiungerlo al telefono.

“L’ho chiamato subito, appena il suo nome è stato letto dal Santo Padre, in diretta tv, dalla finestra più importante del mondo. Era fortemente emozionato e commosso. E anche assolutamente sorpreso. Ci siamo poi risentiti con calma nel primo pomeriggio. E nella seconda telefonata - aggiunge l’arciprete - mi ha chiesto di farmi portavoce verso la sua Monteroni con un pensiero a cui tiene in modo speciale. Ha espresso sentimenti di gratitudine per la stima e l’amicizia dimostrate in tante forme dai concittadini monteronesi e salentini. In particolare, ha ringraziato con grande affetto la comunità della chiesa madre di Monteroni che lo ha generato alla fede, dove è stato ordinato sacerdote e dove ha coltivato il germe della vocazione. Ha poi assicurato il ricordo di ciascuno nella preghiera e ha chiesto di pregare per la sua persona”.

A Monteroni sentimenti di gioia hanno fatto eco alle campane a festa. “Dai campanili è risuonata l’emozione di un paese interno. Sarà bello rivederlo e riabbracciarlo con la porpora addosso. Come ha detto una parrocchiana, è straordinario avere un'eminenza che per noi rimane però il ‘don Marcello’ di sempre. È risaputo - sottolinea don Giuseppe - il suo attaccamento alla diocesi di Lecce e alla città di Monteroni, che non ha mai dimenticato e dove torna quasi ogni due mesi. La sua nomina dello scorso 15 ottobre a prefetto della Congregazione delle cause dei santi, come un segno provvidenziale, è arrivata due giorni dopo la messa che lo stesso don Marcello ha presieduto in chiesa madre in occasione della festa nel 153esimo anniversario del miracolo del Crocifisso. Ha sempre coltivato e tenuto a cuore il legame con la terra natia. La porpora è un dono che merita”.

 

 

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