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La comunità del Sacro Cuore di Monteroni domani, domenica 17 dicembre, festeggia Santa Lucia con una giornata ricca di iniziative all’insegna della convivialità. Un mix di musica, solidarietà e spettacolo per ritrovare la luce nel cammino verso il Santo Natale.

 

 

 

La Parrocchia del Sacro Cuore, guidata da don Elio Quarta, è pronta ad illuminare Monteroni con la terza edizione di “Santa Lucia e la Festa della Luce”, che si terrà domenica 17 dicembre. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con diverse associazioni e con il patrocinio del Comune, giunge alla fine di un’intensa settimana per il Sacro Cuore, che lo scorso 13 dicembre, proprio in concomitanza con la festa di Santa Lucia, ha addobbato l’albero di Natale in piazza Adamantino con oltre 300 pompon realizzati dalle famiglie della comunità parrocchiale.

Appuntamento, dunque, domani alle 15 per una rappresentazione animata di Santa Lucia, che in groppa ad un asinello farà il giro della piazza distribuendo caramelle ai bambini. Alle 16 negli stand offerti dall’associazione “Pro Loco” verrà poi aperto il mercatino di Santa Lucia, il cui ricavato sarà destinato alla ristrutturazione e al risanamento della Chiesa parrocchiale. Uno speciale stand, curato dall’associazione “Cinquantenni”, sarà dedicato alla riffa di uno splendido presepe all’uncinetto donato da una generosa parrocchiana, mentre sarà possibile sostenere anche l’associazione “Alessia Pallara” nella lotta contro la leucemia mieloide acuta.

 

 

 

Si prosegue alle 16,30 con l’arrivo dei Babbo Natale in moto del gruppo motociclistico “Shot Gun”, che porteranno la luce di Santa Lucia. E poi ancora, giochi d’animazione, pittule, popcorn e cioccolata calda per tutti, mentre l’associazione “Helios” allieterà l’evento con uno spettacolo di danze salentine. Infine, alle 19 la Schola Cantorum Adulti si esibirà con canti della tradizione natalizia e di musica leggera nel concerto “La Pace vera nasce dal cuore”.

“L’antico proverbio dialettale Te Santa Lucia llunghisce la tia quantu all’uecchiu te la iaddhrina mia - spiega don Elio - sottolinea l’allungarsi delle giornate dopo il solstizio d’inverno e richiama l’idea dell’avanzare della luce. Benché il rinnovamento del calendario abbia spostato la data del solstizio al 21 dicembre, ciò non ha scalfito la convinzione che sia Santa Lucia a portare la luce, secondo il significato del suo nome. Nel bel mezzo dell’Avvento il richiamo alla luce assume un significato anche più ampio. La luce vince i muri di solitudine e ci dà la possibilità di vivere le relazioni senza timori o strascichi di antichi rancori. Nasce così questa festa: dal bisogno di incontro conseguente alle restrizioni nel periodo buio del Covid. Un primo timido tentativo di dare a ragazzi e famiglie un’opportunità per ritrovarsi, allargata poi alla collaborazione con altre associazioni. Un momento – conclude il parrocodon Elio - che ci auguriamo possa essere significativo e continuare a crescere, perché anche la Speranza è una luce di cui non possiamo fare a meno”.

 

 

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