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Se ne va un pezzo di storia di Monteroni e dell’imprenditoria locale. Si è spento Salvatore Centonze, il pioniere dell’alluminio. Storico fabbro serramentista e maestro artigiano, Centonze ha lasciato questo mondo giovedì scorso a 81 anni.

 

 

 

Fu lui il primo a Monteroni a introdurre la lavorazione dell’alluminio, il metallo duttile e leggero di colore argentato che ha cominciato ad avere il suo boom negli anni Settanta. E proprio per questa innovazione Centonze si è conquistato, sin da subito, l’appellativo di “mesciu Totò l’anodizzato”  che l’ha accompagnato per tutta la sua vita.

Una storia, la sua, fatta di passione, spirito d’impresa e coraggio: nel 1960, non ancora ventenne, emigrò in Svizzera e lavorando nelle fabbriche del settore imparò il mestiere e soprattutto acquisì le competenze per la trasformazione dell’alluminio e la realizzazione di porte e finestre con questo materiale. Una innovazione che poi importò nella sua terra.

Dopo 12 anni, infatti, tornò sua Monteroni, dove nel 1972 aprì la sua bottega artigiana prima in via Fiume e poi in via don Minzoni, dove sorge tuttora l’officina della ditta di famiglia che oggi è nelle mani dei figli. A Monteroni, Centonze fu dunque il precursore degli infissi in alluminio, e tra i primissimi artigiani-imprenditori in provincia a scommettere sulla “rivoluzione” del metallo. All’epoca, i “maestri” che hanno aperrto la strada all’alluminio nel Salento si contavano sulle dita di una mano.

Poi, nel corso dei decenni Totò Centonze è stato maestro di tantissime nuove leve di fabbri e serramentisti. Sposato e padre di cinque figli, che hanno seguito le sue orme, si è spento per una malattia fulminea a incurabile. I funerali si sono svolti ieri nella chiesa dell’Ausiliatrice di Monteroni.

 

Nella foto in bianco e nero dell'immagine di copertina Salvatore Centonze ai tempi della lavorazione dell'alluminio in Svizzera

 

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