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Una giornata bella ed emozionante quella che ha vissuto la comunità parrocchiale di Maria SS. Assunta di Monteroni in pellegrinaggio guidato dall’arciprete don Giuseppe Spedicato ad Agrigento e Canicattì.

 

 

 

Infatti, “dopo aver accolto dal 1 al 3 aprile 2022 (LEGGI) il sacro reliquiario del giudice bambino nella nostra città - spiega il parroco -, mi sembrava doveroso venire nella terra del beato martire Rosario Angelo Livatino per ringraziare l’arcivescovo Alessandro Damiano del prezioso dono che ha fatto all’intera comunità di Monteroni di Lecce e soprattutto poter rivivere una giornata intensa di fede, di spiritualità  e di  testimonianza rivivendo i luoghi dell’infanzia, della giovinezza e del martirio del giovane magistrato agrigentino”.

 “Che cosa vi ho fatto?” riuscì a domandare, prima che il suo viso da Gesù bambino, come lo definì un suo amico, fosse deturpato dai proiettili. Erano le parole di un profeta morente, che dava voce alla lamentazione di un giusto che sapeva di non meritare quella morte ingiusta. “Parole - conclude don Giuseppe - che gridavano contro gli Erode del nostro tempo, quelli che, non guardando in faccia all'innocenza, arruolano perfino gli adolescenti per farli diventare killer spietati in missioni di morte. Grido di dolore e al tempo stesso di verità, che con la sua forza annienta gli eserciti mafiosi, svelando delle mafie in ogni forma l'intrinseca negazione del vangelo, a dispetto della secolare ostentazione di santini, di statue sacre costrette ad inchini irriguardosi, di religiosità sbandierata quanto negata”.

 

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