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La festa della Madonna della Provvidenza è stato un giorno di grande giubilo per l’omonima arciconfraternita per le solenni celebrazioni in onore della titolare del pio sodalizio.

 

 

 

Una festa, anche quest’anno, molto partecipata e riportata agli antichi splendori in tutte le sue manifestazioni oramai da qualche anno grazie anche all’impegno del padre spirituale don Giovanni Quarta. “Ma oltre alla rituale e tradizionale   distribuzione delle ciliegie benedette e l’abbinata Fiera delle campanelle - sottolinea il priore dell’arciconfraternita, Eugenio Anguilla - la cosa che ha reso maggiormente suggestivo e coinvolgente l’evento di quest’anno, è stata la vestizione di nuovi confratelli”.

“Questa cerimonia - continua Anguilla - è un indicatore molto importante, per la vita delle nostre confraternite in quanto rappresenta lo stato di salute dei sodalizi. Se ci sono nuovi confratelli significa che abbiamo seminato bene, abbiamo dato una buona immagine di noi, abbiamo dato un buon esempio riscuotendo fiducia e il nostro impegno è stato ripagato assicurando un ricambio generazionale per la sopravvivenza futura dei sodalizi stessi”.

Il rito della vestizione nel giorno della festa della Beata Vergine della Provvidenza è stato vissuto, infatti, in commossa partecipazione sia dai confratelli ma anche da tutti i fedeli presenti nella nostra chiesa delle Alcantarine gremita di fedeli. L’abito confraternale è stato indossato dai nuovi confratelli “nella piena consapevolezza che lo stesso - prosegue il priore - è un grande segno di appartenenza alla Chiesa e all’arciconfraternita di chi vede in esso una espressione della veste battesimale, nella convinzione che essere confratello rappresenta  un segno distintivo, rispetto agli altri fedeli, in quanto ogni confratello è direttamente responsabile di un servizio attivo  di carità e di amore per i più bisognosi da affrontare attivamente e quotidianamente in silenzioso anonimato con spirito di sacrificio e con il dovere della solidarietà nelle molteplici forme del volontariato”.

Anche la processione è stata molto partecipata con il trasporto per le vie del centro storico dell’antica statua della Madonna della Provvidenza di cui l’arciconfraternita. Suggestivi e di tradizione il passaggio dal monastero benedettino di San Giovanni evangelista con l’omaggio alle monache delle ciliegie benedette e l’ingresso in Piazza Duomo, cuore pulsante della Chiesa locale.

La statua per la sua bellezza e per il suo pregio storico ed artistico è stata esposta in passato nei più importanti musei internazionali. Qualche anno fa la statua era stata chiesta in esposizione, tramite il Museo provinciale di Lecce, dal Metropolitan Museum of Art di Ney York, ma l’arciconfraternita, per timore di danneggiamenti durante il tragitto, non ritenne di acconsentire.   

 

Racconto per immagini di Arturo Caprioli

 

 

 

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