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Quest’anno ricorre l’ottavo centenario del dies natalis di San Domenico e l’Ordine dei Predicatori ha indetto un anno giubilare.

 

 

 

A Bologna, dove è sepolto il santo, l’apertura del Giubileo si è tenuta lo scorso 6 gennaio; a Cavallino, invece, sarà inaugurato domani 28 gennaio, con una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo, mons. Michele Seccia. 

La scelta di celebrare il Giubileo esprime chiaramente l’identità della città di Cavallino, dal Seicento posta sotto il patrocinio di San Domenico e desiderosa di scoprirne sempre di più la figura e il carisma, attingendo alla ricca fonte del suo esempio evangelico.

L’obiettivo primario dell’anno giubilare è che il messaggio di San Domenico diventi familiare ai fedeli cavallinesi e che si rinsaldi la devozione al santo di Guzman. La comunità è chiamata, dunque, a far rifiorire la sua vocazione cristiana, nella riscoperta della Parola di Dio, della vita sacramentale e della carità.

La celebrazione dell’anno giubilare rappresenterà per la città non sono una opportunità di natura profondamente spirituale, ma sarà occasione per una maggiore e più consapevole valorizzazione della storia locale e del territorio. Sarà possibile, infatti, fruire della chiesa del convento dei Domenicani, della cripta, recentemente restaurata, del convento stesso.

Insieme ad una intensa cornice di eventi culturali, promossi anche con la collaborazione dell’amministrazione comunale, la città intende rinnovare il suo voto d’amore al santo patrono, che Lacordaire definiva: «Tenero come una mamma, forte come un diamante».

 

 

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