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Nei giorni 31 Agosto e 1 Settembre, come tutti gli anni, si è svolta la festa in onore di Sant’Oronzo Patrono di Campi Salentina e di altre cittadine come Lecce, Ostuni ed Acaya.

Occasione annuale per rinnovare la gratitudine al santo che nel 1743, secondo le fonti storiche, protesse la città salvando la popolazione da un terribile e devastante terremoto.

 “La santità - spiega don Sandro D’Elia, parroco della matrice di Campi Salentina - parte da una chiamata di Dio alla quale l’uomo corrisponde donando la sua vita. Per attualizzare la grazia di questa chiamata si è scelto di leggere, durante la preparazione alla festa, la storia di una santa vissuta alla fine dell’800, suor Giuseppina Bakhita”.

La scelta di confrontare le figure di due santi, vissuti in epoche tanto lontane e diverse tra loro, ha voluto dare una valenza attualissima al valore della fede cristiana come risposta all’amore di Dio che ciascuno di noi vive nella quotidianità.

Don Alessandro Luperto della Parrocchia Madonna del Rosario in Leverano che ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica del 1° settembre, nell’omelia ha molto insistito sul valore fortemente spirituale della festa patronale.

Diverse le manifestazioni religiose e civili:  la processione con il simulacro del santo, l’esibizione della banda, i fuochi d’artificio e altre attrazioni per grandi e bambini, hanno fatto da cornice a questa edizione della festa patronale che ha richiamato numerosi vacanzieri giunti a Campi per onorare il santo patrono.

 

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