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È tradizione consolidata nella parrocchia dei Padri Cappuccini di Campi Salentina, dedicare il tempo liturgico dell’Avvento alla riflessione e all’impegno nell’ambito della carità. Nel mistero dell’Incarnazione, Dio dona Gesù all’umanità per venire incontro alla povertà della nostra condizione umana.

Nelle prime due domeniche di Avvento si sono distribuite le corone realizzate dal gruppo dei Catechisti cercando di spiegare con alcuni segni il messaggio del vangelo domenicale. Così, un sentiero tracciato ai piedi dell’altare e una bussola ricordano che ogni uomo deve orientare il proprio cammino verso la luce per giungere a Cristo.

La solennità dell'Immacolata, anche quest'anno, ha visto il tradizionale mercatino di Natale. La tradizione, che proprio nell'accezione del termine indica la trasmissione dei valori memoria di una comunità, prevede la vendita di dolci, prodotti alimentari vari offerti dalla comunità, piccoli oggetti artigianali, confezioni regalo di vini.

Le finalità del mercatino sono offrire un aiuto alle missioni e sostenere le attività della parrocchia.

Anche quest'anno, la festività ha investito la comunità di un momento fondamentale per l'Ordine Francescano: il rinnovo delle promesse della grande famiglia del Terzo Ordine.

Sulla scia del carisma di San Francesco occupa un posto importante anche la GiFra (Gioventù Francescana): una fraternità di giovani che hanno deciso di vivere la loro giovinezza sulle orme del poverello di Assisi, “avendo il Vangelo come guida, l’Eucarestia come centro, la Chiesa come madre, i poveri e gli ultimi come fratelli”.  

Anche per la GiFra è stato un momento di verifica davanti a Dio: alcuni hanno chiesto di essere ammessi a far parte della famiglia dei giovani di San Francesco, altri hanno rinnovato il loro impegno a vivere la spiritualità francescana nei loro ambiti, dalla famiglia alla scuola, agli amici.

È stato un momento sacro, individuale e collettivo, è un impegno davanti a Dio e agli uomini di seguire l'invito di Francesco: “Andate in ogni angolo della terra ad annunciare il Vangelo”.

La bellezza della liturgia è stata arricchita ulteriormente dalla testimonianza di  Raffaele Perrone, terziario francescano, che ha ringraziato Dio per il dono del figlio Francesco, affetto dalla distrofia di Duchenne.

Francesco vive grazie ad un cuore artificiale alimentato da una batteria esterna, ma non è un limite per lui: ha raggiunto e superato tanti traguardi, anche festeggiare con tanti amici la maggiore età. Per coronare le sue “vittorie”, tutta la famiglia e con loro tutta la comunità, ha  ringraziato Maria, durante la celebrazione Eucaristica, per non averlo mai abbandonato. La testimonianza è stata ancor più toccante ed emozionante, perché fatta da un uomo in passato lontano dalla Chiesa e dai Sacramenti e oggi convertito dalla malattia del figlio.

 

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