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Un percorso di fede profonda, fatto di devozione, spiritualità, attaccamento alla memoria, ma anche di tradizione popolare.

 

Un pellegrinaggio laico, che oltre a rafforzare il legame religioso, si proponeva l’obiettivo di unire due paesi, due comunità, nel nome e nel magistero di un santo. Montecalvo Irpino, ridente località in provincia di Avellino ma ricadente nella diocesi di Benevento, e Campi Salentina, hanno avuto in sorte un particolare privilegio: il comune campano quello di dare i natali, e quello salentino di custodire le spoglie mortali, di San Pompilio Maria Pirrotti, morto appunto a Campi il 15 luglio 1766.

E tale connubio è stato celebrato anche quest’anno con lo speciale evento “Il cammino di San Pompilio”, giunto alla seconda edizione, una sorta di corsa podistica a staffetta organizzata e promossa dal comune di Montecalvo Irpino, dalla locale pro loco, dal gruppo di volontariato “Montecalvo Arte” e dall’associazione Csai su idea di Nicola Serafino, grande divulgatore montecalvese della figura di San Pompilio, coadiuvato in questa circostanza dal suo concittadino Mario Vernacchio.

L’iniziativa ha visto ripercorrere pedissequamente l’ultimo viaggio compiuto dal santo nel 1765, un anno prima della sua morte, quando dal suo paese natio si recò a Campi Salentina. Una vera e propria maratona, con la partecipazione di 21 atleti che si sono alternati nella percorrenza dei 360 chilometri totali del cammino. Il tragitto, studiato nei minimi particolari, ha toccato tutti i centri attraversati dal santo in quel suo viaggio finale, che egli compì a più riprese, per una durata di 26 giorni, dal 17 giugno al 12 luglio.

Gli atleti partiti da Montecalvo, sono passati da Troia, Foggia, Barletta, Trani, Molfetta, Mola di Bari, Monopoli, Ostuni, Mesagne, Cellino San Marco e quindi Campi Salentina.

L’arrivo è avvenuto domenica scorsa 14 luglio, vigilia della festa, dopo 36 ore di corsa, nei pressi del santuario dedicato al santo. 

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