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La fede profonda e la devozione al Crocifisso unisce la comunità di Arnesano sin dal lontano 1848, anno nel quale viene attribuita al Santissimo Crocifisso la guarigione da un morbo letale.

 

 

Il momento più suggestivo e di grande partecipazione è il rito della "Discesa della Croce" dove il simulacro di Gesù Crocifisso viene tolto dalla teca e portato in processione tra la gente. Come ogni anno, puntuale, anche ieri sera trasmesso in DIRETTA TV da Portalecce e Antenna Sud Live,  si è ripetuto questo antico rito che quest'anno assume per Arnesano e per la diocesi intera, un valore tutto particolare, trovandoci ancora in un periodo di emergenza sanitaria.

È stata una celebrazione solenne e unica nello stesso tempo, perchè a differenza degli altri anni, per le norme sanitarie in vigore, non c'era l'enorme folla di fedeli in attesa di affidare al Crocifisso le proprie preghiere di grazia, ma  solo una rappresentanza dei cittadini del paese.

Padre Maurizio Cino, che ha presieduto l'eucarestia, ha ricordato che siamo chiamati a non dimenticare l'opera più grande dell'amore di Dio, che ha trovato il suo compimento sulla croce, soprattutto in questo tempo di emergenza che ci sta facendo sperimentare l'essenzialità delle relazioni umane.

La celebrazione si è chiusa con il toccante rito della Discesa della Croce, al suono delle campane e nel silenzio, rotto solo dal canto dell'inno, il Crocifisso ha percorso la chiesa e ha sostato qualche istante sul sagrato a benedire in un unico abbraccio l'intero paese, e poi è stato issato sull'altare maggiore tra la commozione dei fedeli presenti, che con le loro lacrime e il loro prostrarsi in ginocchio, in rappresentanza di un'intera comunità, sembrava ripetessero le parole che 172 anni fa rivolse  don Luigi Briganti, arciprete dell'epoca, davanti all'immagine del Crocifisso : "O Cristo Crocifisso, solo in te c'è salvezza, solo in te c'è salute".

 

 

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