Si è concluso proprio ieri sera, nella chiesa madre di Arnesano, col canto dei vespri e del Te Deum, il tempo delle solenni Quarantore eucaristiche iniziate domenica a mezzogiorno.

Da sempre, le Quarantore, hanno rappresentato per la comunità arnesanese, un momento importante, molto sentito e vissuto, in cui si interrompe l'ordinarietá per sostare in preghiera dinanzi all'Eucarestia. È un tempo di tre giorni che coincide con quelli di Carnevale e che vede coinvolti grandi e piccoli, bambini e anziani, in un susseguirsi di ore e attività di preghiera. È davvero surreale il clima che si vive in paese in questi giorni, è come se il tempo si fermasse, si percepisce l'appartenenza all'Eterno, l'essere porzione d'eternitá.

Si nota come al cuore e al centro della vita del popolo di Arnesano ci sia proprio il Signore, un popolo che contempla e adora in un palpito solo l'eucarestia e il crocifisso. Ogni anno si sceglie un tema ben preciso da cui sviluppare il percorso meditativo e scenografico delle Quarantore e quest'anno, restando nella linea guida che sta accompagnando il cammino diocesano "Insieme a tavola", si è partiti da Lc 22,14, riscoprendosi sempre più come famiglia chiamata e scelta dal Signore, che si siede a tavola con Lui, alla sua mensa e che si lascia trasformare e plasmare dal suo amore.

La predicazione è stata affidata a don Hubert De Salaberry dell'Istituto di Cristo re sommo sacerdote, che ogni sera, durante il vespro, ha spezzato la Parola.

Il cuore della tre-giorni è stata la messa delle ore 13 del ieri, presieduta dall'arcivescovo Michele Seccia, il quale ha ribadito l'importanza della centralità della Parola e dell'Eucarestia nella vita del cristiano e della comunità arnesanese. È interessante notare come anche i paesi limotrofi siano resi partecipi di questo tempo che Arnesano vive, perché campane e fuochi d'artificio lo scandiscono.

Inoltre la notte scorsa alle 24, i quaranta rintocchi hanno segnato e annunciato l'inizio della Quaresima.