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Piccoli. È lui il mattatore della gara che sistema le cose in casa giallorossa. La giovane punta salentina ha il merito di spingere nel sacco, con un tuffo incredibile, quella palla splendida di Sansone. La gara l'ha trasformata D'Aversa con i suoi cambi. Il tecnico non ne sbaglia nessuna.

 

 

Eppure la sfida di Udine non era per nulla semplice, visto che Sottil aveva caricato molto la vigilia, chiedendo al pubblico di sostenere i suoi ragazzi alla ricerca della vittoria scaccia crisi.
Il Lecce però non ci stava certo a far la vittima sacrificale. Sottil sceglie un Udinese offensivo, con il consueto 3-5-2. D'Aversa sceglie Oudin al posto di Rafia e conferma Strefezza, finora in ottimo stato di forma e preferito inizialmente a Banda, che viene da un lungo stop e non ha i 90 minuti nelle gambe. Per il resto è il solito Lecce, che parte subito in attacco. Si muove su tutto il fronte d'attacco Krstovic, che si procura tanti falli e fa ammattire gli avversari. Gli esterni offensivi salentini puntano con frequenza gli avversari, mentre Oudin e Kaba si inseriscono centralmente. Il Lecce è bello a vedersi, non butta nessun pallone e avanza anche con Baschirotto e Pongracic. In questo, i giallorossi sono aiutati dall'atteggiamento friulano che tende a ripiegare velocemente in difesa senza esercitare la prima pressione. Al contrario, il Lecce pressa a tutto campo e quando recupera la palla riesce ad andare al tiro, come all'11' con Strefezza.
I friulani giocano a destra con Samardzic e a sinistra con Pereyra, ma la manovra non è fluida. Dopo un buon inizio, il Lecce lascia spazio e campo all'Udinese, ma senza concedere occasioni. Al 20' in transizione i giallorossi vanno vicini al gol con Strefezza servito magistralmente da Oudin. I salentini sono più timidi dal lato di Gendrey, mentre offendono maggiormente con Gallo. A centrocampo Ramadani e Kaba recuperano molti palloni, mentre dietro Pongracic e Baschirottto accorciano su Success. Oltre ai tiri da fuori area di Thauvin, i friulani fanno veramente poco.
Il Lecce è in partita ma ha il torto di non creare chiare occasioni da rete. La tanta mobilità rende ragione della mole di gioco dei salentini, che con personalità conduce a larghi tratti la gara. A volte i giallorossi si espongono al contropiede, ma non hanno timore di rischiare l'uomo contro uomo in difesa, pur di creare la superiorità in avanti. È un vero peccato chiudere il primo tempo a reti inviolate.
Nella ripresa, il Lecce entra con la stessa determinazione, è concentrato, volitivo ed anche efficace sulle corsie esterne.
Per converso, l'Udinese, dopo aver giocato un brutto primo tempo, sembra trasformato e in grado di creare qualche presupposto offensivo. Sottil cambia subito inserendo Festy Enbosele, dinamico e veloce, mentre Success ha una prima occasione di testa su cross di Thauvin.
Subito dopo, il neoentrato Enbosele sprinta in area e sul cross salva Baschirotto sulla linea, dopo un errore di Falcone, ma Gendrey commette un mezzo fallo, punito con un rigore generoso. Così al 4' il Lecce è sotto per il rigore trasformato da Thauvin. I salentini sono storditi, ma cercano di riorganizzarsi. Kaba ha troppe pause, Almqvist dovrebbe accentrarsi di più ma preferisce non puntare l'area, Gendrey non incide e anche Oudin va a sprazzi. Allora D'Aversa corre ai ripari inserendo Dorgu al posto di un ottimo Gallo e Banda in sostituzione di Oudin. Il Lecce si schiera con il 4-2-3-1, spostando Strefezza sulla trequarti. La manovra però non ne beneficia, anche perché il Lecce si innervosisce per alcune discutibili decisioni arbitrali. Questa volta l'impatto di Dorgu e Banda sulla partita non è dirompente come in altre circostanze, anche perché i salentini sono imprecisi nei passaggi. Kaba e Ramadani non sono più al centro della manovra e allora D'Aversa decide di mettere dentro anche Sansone e Piccoli per il forcing finale. Esce però inspiegabilmente Krstovic, mentre Gonzalez sostituisce lo spento Kaba. I giallorossi fanno fatica ad attaccare, innervositi anche dallo scorrere del tempo. Banda è l'unico ad andare in profondità, mentre Almqvist agisce con troppa sufficienza. Ci pensa però Sansone ad effettuare un gran cross per Piccoli che si tuffa sul pallone e realizza il meritato pareggio.
Il finale è convulso e, ancora una volta, Gendrey sbaglia un ennesimo intervento, concedendo una pericolosa punizione all'Udinese al minuto 85, senza conseguenze. Il Lecce ha ancora una chance con Sansone che va al tiro da fuori area. Il pari è ottimo per come si erano messe le cose, anche se pure questa volta il Lecce è stato danneggiato da un rigore generoso concesso ai friulani da Tremolada.

 

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