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È un grande punto da parte di un Lecce stratosferico. La fase difensiva è stata perfetta e tutti gli spazi sono stati sempre chiusi. Colombo, poi, a soli 20 anni ha fatto un grande primo tempo.

 

 

Questo è il Lecce che tutti vogliamo vedere, anzi ammirare nello stadio più prestigioso del Meridione d'Italia. il Lecce affronta i partenopei che, agli ordini di Spalletti, scendono in campo con un profondo turn over, ma anche con la coppia Osimhen e Raspadori. A centrocampo Anguissa è posto a schermo della difesa con un Ndombele già in forma e posto a costruzione del gioco.

Di contro, mister Baroni propone una mezza rivoluzione nella formazione iniziale del Lecce. Finalmente fa il suo esordio a sinistra Pezzella, al posto di Gallo, ma per il resto è forte turn over. Baschirotto è affiancato da Tuia nel cuore della difesa, a destra il solito Gendrey, mentre le novità maggiori sono a centrocampo dove Askildsen e Helgason sostituiscono Gonzalez e Bistrovic.
Infine, anche in avanti il mister toscano presenta due novità, cioè Di Francesco e Colombo, mentre Banda è confermatissimo a sinistra.
I primi minuti sono ben giocati dal Lecce che si difende con ordine e aggressività e, a tratti, è anche pericoloso. La squadra pressa alto e si mantiene molto stretta. La difesa è alta e il Napoli non riesce a far circolare bene la palla.
A sinistra Banda è una freccia che dribbla chiunque si trovi di fronte. Su quella fascia anche Pezzella, dopo qualche iniziale timidezza, spinge con generosità e puntualità. Invece si gioca meno sull'altra fascia, anche per merito del Lecce che si chiude con ordine e riparte con verticalizzazioni precise. Il Lecce infatti non solo difende, ma offre belle trame offensive. Su una di queste,
al 22' fallo di Ndombele su Di Francesco in area e rigore netto per il Lecce che però lo fallisce con Colombo. In verità il 18enne aveva anche segnato, ma l'arbitro non aveva fischiato e, al secondo tentativo, è bravo Meret a parare.
Nemmeno due minuti e il Napoli passa in vantaggio con Helmas su un errore nel tiro di Politano e una difesa del Lecce un po' ferma. Ma niente paura. Il Lecce è sempre vivo e sa anche incassare il più classico dei proverbi: gol mancato-gol subito. Infatti, Colombo sembra avere una maturità da veterano e, dopo il rigore sbagliato, fa esplodere un sinistro spettacolare dai 25 metri che si infila nell'angolino sotto la traversa.
Dalla mezz'ora in poi, il Lecce è padrone del campo e fa ciò che vuole. Banda salta costantemente come birilli Politano e Di Lorenzo creando scompiglio nella retroguardia partenopea, Di Francesco si accentra con costanza e Colombo è alla costante ricerca della profondità. C'è da stropicciarsi gli occhi nel vedere i movimenti sincronizzati dalla tre quarti in su. A centrocampo, è un po' leggerino Helgason, che pure è aggressivo, ma soprattutto Hjulmand è in grado di fare perfettamente le due fasi andando alla conclusione e riuscendo a tamponare sul nascere le offensive partenopee.
In difesa poi Baschirotto è un muro invalicabile e Osimhen ci sbatte sopra spesso e volentieri. Politano è neutralizzato da Pezzella e Tuia e Gendrey non soffrono nulla. Il primo tempo è veramente perfetto, espresso dal miglior Lecce della stagione.
Nel secondo tempo, Baroni mette subito dentro Gonzalez per lo spento Helgason, mentre Spalletti inserisce Lobotka e Zielinski, ritornando al passato e al vecchio sistema di gioco a unica punta.
Il Napoli è inizialmente pericoloso ancora con Elmas che viene perso da Gendrey e le palle inattive sono sempre insidiose.
Il Lecce però è squadra di lottatori e tutti si sanno aiutare.
A differenza del primo tempo, il Napoli manovra meglio e Spalletti mette dentro anche Kvaratskelia al 55'.
I giallorossi però non mollano di un centimetro anche se arretrano più del primo tempo non soffrono molto.
Al 61' mister Baroni fa entrare Blin e Strefezza al posto di Askildsen e Di Francesco, ma subito dopo si fa male Banda che comunque nella ripresa si è visto molto di meno, e aveva bisogno di respirare. Recuperato l'africano, il Lecce prova qualche sortita offensiva, mentre Blin entra subito nel vivo del gioco. Strefezza cerca di giocare sulla profondità, ma da una mano anche in fase difensiva. In verità viene poco servito anche perché sul suo lato, Gonzalez non è impeccabile, sebbene tatticamente più ordinato.
Al 68 tra Tuia e Gendrey si infila Osimhen, che si mangia il gol di testa da pochi passi, su cross di Politano, che questa volta aveva saltato Pezzella.
Al 69' Ceesay entra per Colombo che nella ripresa è stato meno brillante.
Pezzella è stanco e non regge l'urto di Politano, ma ci pensa Spalletti a toglierlo dal campo. Certo perso che al suo posto inserisce Lozano ancora più pericoloso almeno sulla carta.
Al 75 è Listkowski a sostituire l'infortunato Banda e il Lecce cerca di non arretrare troppo.
Gli ultimi minuti sono di apnea per i salentini ma Hjulmand fa gli straordinari così come Ceesay. Invece manca Strefezza che non riesce a tener alta la squadra e perde due palloni insidiosi. Dall'altro lato invece è buona la prova di Listkowski.
Per il resto ci mette qualche pezza anche Falcone, fino agli interminabili 7 minuti di recupero, nei quali il Napoli ha un'occasione clamorosa con Osimhen e nulla più. Questa volta il Lecce non tradisce, sa soffrire e alla fine il pareggio è più che meritato.

 

 

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