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Domani 19 aprile parte anche nel Salento la mobilitazione dei nidi e delle materne paritarie no profit di tutta Italia: obiettivo per tutti gratuità e parità scolastica.

 

 

 

La Federazione Italiana delle scuole materne (Fism) scrive in una nota che annuncia l’iniziativa: “La legge c’è ma chiede pari doveri dimenticando i pari diritti. Eppure siamo scuole che fanno servizio pubblico, senza fini di lucro, per mezzo milione di bambini”.

“La chiedono da anni - prosegue il comunicato -. Vogliono che la parità non stia solo nella legge ma si concretizzi in un sostegno da parte dello Stato. Sperano di continuare a svolgere il loro servizio e di veder cancellate le disparità che colpiscono il loro personale e le famiglie che iscrivono i figli nelle loro scuole. Quelle dell’infanzia paritarie: in larghissima parte d’ispirazione cattolica, ma non solo”.

Una cosa è certa - sottolinea la Fism, una realtà che in Italia coinvolge quasi novemila realtà educative, oltre mezzo milione di bambine e bambini, oltre quarantamila persone fra insegnanti e collaboratori: “Senza il sostegno economico delle parrocchie e delle amministrazioni comunali, senza il contributo alla gestione da parte delle famiglie e senza il prezioso volontariato che le caratterizza, molte avrebbero già chiuso i battenti lasciando interi territori privi di un servizio fondamentale qual è la scuola dell’infanzia..:”.

Attualmente in provincia di Lecce “resistono” 63 (oltre cento fino al 2010) scuole dell’infanzia paritarie di cui quasi la metà (28) nella diocesi di Lecce considerando anche la scuola di San Pietro Vernotico in provincia di Brindisi.

Alla mobilitazione della Fism nazionale e locale si unisce anche l’arcivescovo di Lecce, Michele Seccia, delegato proprio alla scuola in seno alla Conferenza episcopale pugliese (in Puglia attualmente operano 407 scuole dell’infanzia paritaria per oltre 17mila bambini frequentanti) e con una lunga e feconda esperienza da parroco di Barletta quando gestiva una scuola materna con la bellezza di otto sezioni: “Non è più tollerabile che il diritto all’istruzione e all’educazione gestito da enti religiosi e laici, dopo vent’anni dalla Legge 62/2000, continui ad essere finanziato ancora con le ‘briciole’. Alle famiglie, se la parola ‘parità’ ha davvero un senso, va garantito il diritto di scelta senza costi aggiuntivi perché la libertà non si compra. Un grande grazie va rivolto alle congregazioni religiose, alle parrocchie e agli enti laici che pur di rispondere ad un impegno preso con i territori, con le famiglie e con i bambini, con enormi sacrifici, ormai insostenibili, continuano ad offrire un servizio prezioso e insostituibile: lo Stato non può farne a meno, rischierebbe di far saltare il sistema pubblico senza le scuole dell’infanzia paritarie e i servizi per la prima infanzia”.

“Il mio plauso - conclude Seccia - alla Fism per il coraggio di intraprendere questa iniziativa con l’auspicio che dai ‘palazzi’ giunga una risposta soddisfacente. Parità, gratuità e libertà sono sorelle dello stesso diritto all’istruzione e all’educazione”.

“Il trascinarsi della situazione generale - sottolineano dalla Fism -, compresa la pandemia con le sue incertezze, non lascia più margini di tempo per aspettare ancora quel riconoscimento atteso invano da anni. E da domani 19 aprile 2021- - gestori, educatori, maestre, genitori, sostenitori delle materne paritarie saranno impegnati a sostenere un’iniziativa nazionale che si concretizzerà in una petizione dalle forti ambizioni, quanto ai numeri, nonché nell'affissione di un manifesto in tutti gli asili nido e le scuole dell'infanzia paritarie d'Italia, per indicare il loro obiettivo non più procrastinabile, decisi a veder superare l’ingiustizia subita, resa ancor più insopportabile dall’ esperienza della pandemia”. Appunto: la gratuità e la parità, scritta a chiare lettere su migliaia e migliaia di striscioni che in queste ore fasciano migliaia di edifici anche nel Salento.

Una mobilitazione nazionale che in questo settore non ha precedenti. “Il permanere delle differenze nel sostegno pubblico - continua la nota - tra la scuola statale e quella paritaria gestita dal Terzo settore vanifica le ragioni stesse della Legge 62/2000 e non è più tollerabile. Chiediamo solo che si attui il dettato costituzionale e legislativo, affinché siano definitivamente eliminate le disparità di trattamento economico che le famiglie che usufruiscono delle scuole paritarie devono subire. Garantire a ciascuna famiglia parità di trattamento, nella libera scelta di una scuola dell’infanzia paritaria o statale è obiettivo prioritario di questa mobilitazione”.

 

Forum Famiglie Puglia