L’ora di religione, sembrerebbe essere sempre maggiormente boicottata dagli studenti. Bisogna sicuramente interrogarsi sulle motivazioni.

Il segretario generale Snadir Orazio Riusciva afferma: “i docenti che mettono il cuore in quello che dicono, riescono a raggiungere meglio i loro studenti". Se Noi offriamo agli alunni strumenti e contenuti per una riflessione critica sulla complessità dell’esistenza umana, nell’idea di un confronto tra il cristianesimo e le altre religioni, raggiungeremo un obiettivo importante. Vogliamo fare in modo che i nostri ragazzi siano tolleranti e accoglienti verso l’altro. Durante l’ora di religione ci si confronta anche sull’Islam o l’Induismo”. 

Secondo un sondaggio realizzato da Skuola.net (LEGGI), durante l'ora di religione solo il 9.3% degli studenti che hanno risposto alle domande affronta temi riguardanti le altre religioni, mentre il 64.3% parla di temi morali (aborto, eutanasia, suicidio), e il 22% la ritiene “un’ora inutile”. 

I ragazzi che hanno risposto ai sondaggi pensano che sarebbe bello se si parlasse anche della storia delle altre religioni, per conoscerle e capire come vivono le altre persone, quali sono le loro abitudini e le loro tradizioni.

Nelle scuole i numeri dell’esonero per indirizzo di studio vedono gli istituti tecnici con percentuale del 26,3%, addirittura i professionali al 27.8%, meno, invece, i licei con il 17,5%.

Eppure, studiare religione a scuola non significa essere credenti, ma indica la volontà di avere una visione più completa del mondo.

Tommaso Cera, professore di religione nelle scuole secondarie e autore di testi scolastici ha aperto un dibattito molto interessante, si fa portavoce, dello “svecchiamento” didattico dell’Irc, proponendo libri scolastici vicini al mondo dei giovani. Non è quindi impossibile trovare nei suoi testi e anche nelle sue lezioni proposte di scene di cartoni animati, spezzoni di film, commenti di opere d’arte, testi teatrali, brani del vangelo.

Inoltre, bisogna ricordare che l'ora di religione non è catechismo. E in un mondo come il nostro, in una società fondata su valori cristiani, ma minacciata da fanatismi e fondamentalismi, non sarebbe forse necessario avere una buona cultura religiosa?