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Il Comitato scientifico del Festival giornalisti del Mediterraneo, in programma dall’1 al 4 settembre, ha ultimato l’attribuzione dei premi “Caravella del Mediterraneo”, riconoscimento che “rappresenta l’incrocio dei mari e delle culture del Mediterraneo e l’anima stessa di Otranto, crocevia millenario di scambi culturali, religiosi e sociali tra Oriente ed Occidente”.

 

 

 

Il premio quest’anno verrà assegnato nella serata del 4 settembre a Francesca Fagnani, conduttrice di “Belve” (Raidue); Giuseppe De Bellis, direttore di Sky Tg24; Sigfrido Ranucci, conduttore di “Report” (Raitre); Gaia Tortora, vicedirettore TgLa7; Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro; Maria Badalamenti, vittima di mafia; Noemi Di Segni, presidente della Comunità ebraica italiana.

Un Premio “Caravella” alla memoria di Dafne Caruana Galizia, la giornalista e blogger uccisa nel 2017 dalla mafia maltese in un attentato dinamitardo: sarà la sorella Corinne Vella a ritirare il riconoscimento e a dare testimonianza del valore civile delle inchieste di Dafne sugli intrecci tra malaffare e politica.

Nel corso del Festival - nel pomeriggio del 3 settembre - verrà reso omaggio alle vittime del naufragio che il 28 marzo 1997 provocò la morte di 120 persone a causa della collisione della nave “Katër i Radës”, nelle acque di Otranto, con una corvetta della Marina militare italiana.

“Ospitiamo con molto piacere anche quest’anno il Festival giornalisti del Mediterraneo, manifestazione del comune di Otranto che chiude la stagione estiva con la presenza di ospiti di grande rilievo nazionale e internazionale”, commenta il sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi. “Nonostante la pandemia da Covid-19 sia ancora una realtà, avremo un programma ricco e interessante, sempre nel pieno rispetto delle norme. Il bacino del Mediterraneo, cui il Festival ha sempre rivolto lo sguardo, ha oggi più che mai bisogno di attenzione e di forme di cooperazione per mantenere sempre aperto il dialogo fra i Paesi che vi si affacciano. La nostra città da sempre rappresenta un ponte fra Oriente e Occidente, e ciò è testimoniato dalla nostra cultura millenaria, dai nostri tratti identitari e dalla nostra storia”.

 

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