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È in libreria, da ieri, per Rizzoli, “I gabbiani e la rondine. La Via Lucis di Papa Francesco” (pp.176, € 10), di Marco Pozza, dottore in Teologia e cappellano del carcere di Padova.

 

 

È il racconto della Va Crucis celebrata il 10 aprile scorso da Papa Francesco nel pieno della pandemia: non si svolge in mezzo alla folla, nel Colosseo, ma nella piazza San Pietro deserta, sotto lo sguardo dell’antico crocifisso della chiesa di San Marcello al Corso.

Le parole che risuonano nella notte della morte e del dolore provengono dalla parrocchia del carcere di Padova: a meditare sulle quattordici stazioni della Passione di Cristo è un’intera comunità di uomini e donne che abita e lavora in questo mondo ristretto.

Nel libro, partendo dalle meditazioni sulla Via Crucis raccolte e scritte insieme alla giornalista e volontaria Tatiana Mario, don Marco Pozza costruisce un racconto sulla fede e la risurrezione dei viventi: la Via Crucis di Gesù diventa così una Via Lucis degli uomini, la cui sofferenza è stata riscattata da Cristo in persona.

“Mai celebrata una Via Crucis così” scrive l’autore. “Pareva davvero d’attraversare l’Odio desiderando l’Amore”.

 

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