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Il loro scopo non è più solo quello di aiutarci a trovare risposte, quanto piuttosto di allargare i nostri orizzonti, di accompagnarci dove non sappiamo ancora di volere andare».

 

 

 

Google, qualche giorno fa, ha annunciato le sue novità. La prima, già attiva in lingua inglese riguarda le multiricerche con Google Lens. «Da tempo siamo abituati a usarlo per fare ricerche visive, utilizzando la fotocamera del nostro smartphone, una foto o uno screenshot. Adesso, con la nuova ricerca multipla (per ora solo in inglese), potremo aggiungere alla foto o allo screenshot un testo con una domanda su ciò che cerchiamo, così da avere risultati ancora più precisi». E ancora: Google ha mostrato come funziona la “ricerca multipla vicino a me”. «Consente di scattare una foto o fare uno screenshot di un piatto o di un oggetto, quindi trovarlo immediatamente nelle vicinanze (sarà lanciato negli Stati Uniti entro la fine dell’autunno). Infine, «con il nuovo aggiornamento della traduzione di Lens, puoi puntare la fotocamera verso un poster in una lingua che non conosci e vedere il testo tradotto nella tua, sovrapposto alle immagini.

Motori di ricerca, anzi no motori di “scoperta”.

Dobbiamo sempre prendere il buono che viene dalla rete, e Internet è riuscito a fornire l’accesso a qualsiasi tipo di informazione istantaneamente. Consente alle persone di comunicare indipendentemente da dove vivono e facilita le attività educative e burocratiche per renderle più accessibili a chiunque. Ben venga, dunque, il buon uso della rete. Possono essere tante le opportunità offerte: dallo sviluppo delle abilità di ricerca e di valutazione critica delle informazioni, al potenziamento di un senso di competenza e di autoefficacia.

 

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