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Per tutti coloro che sono cresciuti e si sono formati alla scuola dell'Azione cattolica di Lecce, quella di Reno Sacquegna è sempre stata, e rimarrà, la figura di un padre che ha vissuto da protagonista alcune delle stagioni più intense della storia dell'associazione e si è speso con autentica passione cattolica per far sì che i frutti di quelle stagioni maturassero nel tessuto più profondo della nostra comunità diocesana.

 

 

Nella sua lunga esperienza di servizio, infatti, Reno è stato, a cavallo del 1970, l'ultimo presidente della giunta centrale diocesana e, subito dopo, il primo presidente diocesano, eletto cioè con le norme dettate dal nuovo Statuto dell'Azione cattolica, voluto fortemente da Vittorio Bachelet nel 1969 per rendere l'associazione più adeguata ad annunciare il Vangelo alla luce dei rinnovamenti sociali e culturali che erano in atto, dentro e fuori la Chiesa.

In tale contesto, Reno è stato dunque tra i principali artefici del traghettamento dell'Azione cattolica leccese, ma più in generale di tutto il laicato impegnato, nel tempo nuovo segnato indelebilmente da quanto il Concilio Vaticano II aveva affermato circa la dimensione della corresponsabilità che doveva essere propria dei laici nella Chiesa cattolica. Una dimensione, quella della corresponsabilità, che Reno aveva la possibilità di sperimentare direttamente nel rapporto fecondo e nella condivisione di intenti con il Servo di Dio don Ugo De Blasi, all'epoca assistente unitario di Azione Cattolica, e da entrambi avvertita come strumento indispensabile per maturare il senso della partecipazione di ciascuno alla missione della Chiesa.

Reno è stato, dunque, protagonista di un tempo in cui il rinnovamento istituzionale dell'Azione cattolica (nello stesso periodo prendeva forma a livello nazionale, e anche nella nostra diocesi, l'attenzione al ruolo dei ragazzi nella Chiesa, mediante la definizione dell'articolazione dell'Acr) rendeva evidente nelle strutture quello che, da un lato, era il rinnovato modo di intendere le relazioni con la gerarchia, e dall'altro lato lo slancio missionario di chi voleva tenacemente dare quotidiana concretezza all'idea della evangelizzazione come occasione di promozione umana. Una prospettiva, quest'ultima, che ha attraversato in modo trasversale la vita del caro Reno, dall'attenzione ai ragazzi nei lunghi anni nella scuola e al servizio dell'Unicef, fino ad arrivare alla dedizione per i più poveri, gli anziani e gli ammalati.

Generazioni di giovani sono diventati adulti nella fede e responsabili nell'impegno verso il prossimo sotto la sua guida e il suo prudente consiglio, che non è mancato fino agli ultimi anni, nei quali non ha smesso di servire la parrocchia e di far sentire la sua vicinanza agli amici del centro diocesano di Ac.

Ci piace, ora, immaginarlo tra le braccia del Padre, accanto a don Ugo, alla cara Lilia recentemente mancata, e a quanti, essendosi santificati nel servizio alla Chiesa e al mondo, lo hanno preceduto in Paradiso.

 

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