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Vivere la missione ecclesiale nell’attuale cultura, che sta trasformando in modo profondo molti elementi essenziali della famiglia e dell’intera comunità civile, risulta particolarmente impegnativo e certamente richiede innovazioni.

Occorre, inoltre, tenere in debita considerazione che, in un contesto che registra forme di superficialità e indifferenza da parte di diversi battezzati, aumentano le presenze di esperienze religiose non cristiane.

La situazione può presentare il pericolo di una presenza dei battezzati a volte poco rilevante nell’ambito sociale: ciò, però, induce la comunità ecclesiale a riscoprire maggiormente la consapevolezza di dover realizzare con maggiore efficacia la propria vocazione missionaria ed essere, come sostiene Papa Francesco, “Chiesa in uscita”.

A tal proposito, scrive il presidente della Cei Gualtiero Bassetti nella presentazione del volume del card. Ennio Antonelli Una Chiesa in ascolto e in uscita. Per una nuova evangelizzazione (Edizioni Ares): «L'evangelizzazione avviene secondo una dinamica d’incarnazione, in cui la testimonianza precede e accompagna l'annuncio. Non basta che il Vangelo venga insegnato; esso deve farsi carne, diventare storia, cambiare le menti e i cuori, le relazioni e le attività, la cultura e le opere», poiché «la verità cristiana non è solo dottrina, ma anche evento di carità che accade qui e adesso».

Sembra proprio di risentire in tali espressioni la reiterata affermazione dell’arcivescovo mons. Michele Seccia sul Verbo fattosi carne, per cui i battezzati devono riuscire a inserirsi positivamente nella quotidianità con la loro precisa identità, senza preventive preclusioni nelle vicende storiche, ma cercando di favorire concretamente la presenza del Regno di Dio,

«Il cammino tracciato dal Maestro per la sua Chiesa è un cammino che parte dall’ascolto di ciò che si trova nell’intimo dell’uomo per poter, a sua volta, pronunciare una Parola che possa toccarlo nel profondo del cuore», scrive poi il presule nella sua Lettera Pastorale (n. 44).

Naturalmente, tale dinamica coinvolge innanzi tutto il discepolo in un personale itinerario di accoglienza del messaggio cristiano sino al punto che egli stesso s’impegna a essere umile e coerente testimone che evangelizza senza arroccarsi in forme di potere, di arroganza e di esibizionismo.

 

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