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“Non mi stancherò mai di ripetere che la vita dei Cristo, la sua passione, la sua morte, la sua resurrezione, non sono le puntate di un bel film a lieto fine”.

 

 

 

Così l’arcivescovo Michele Seccia durante l’omelia nel pontificale della Domenica delle Palme presieduto in cattedrale ieri mattina. “Dobbiamo invece compiere - ha proseguito - il salto della fede e superare l’immaginazione per scegliere, invece, la nostra personale partecipazione al Mistero della Pasqua del Signore. Che non è solo celebrazione, tanto meno tradizione ma è esperienza viva. È tratto di vita. Come Lui anche noi dobbiamo puntare alla resurrezione che passa attraverso la conversione. Che è passione ed è morte prima che rinascita a vita nuova”.

La solenne celebrazione era iniziata in Piazza Vittorio Emanuele, sul sagrato della chiesa di Santa Chiara. Qui l’arcivescovo ha presieduto la Commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme con la benedizione dei ramoscelli d’ulivo e delle palme. Al termine del rito si è snodata la processione verso la chiesa cattedrale aperta dal Reparto degli Scout del Lequile 1 con grandi palme e animata dal parroco della cattedrale, don Vito Caputo.

Giunto in Cattedrale l’arcivescovo ha presieduto la messa della Passione del Signore. Hanno concelebrato mons. Antonio Montinaro, canonico del Capitolo Cattedrale e vicario episcopale per l’economia e don Antonio Bergamo, rettore del seminario diocesano. Il servizio liturgico è stato prestato dai seminaristi del seminario minore guidati dal maestro delle celebrazioni episcopali, mons. Giancarlo Polito.

“Viviamo la Settimana Santa - ha concluso l’arcivescovo nell’omelia - sapendo bene che in fondo al tunnel ci attende la luce. Una luce che ciascuno di noi può accendere nel suo cuore se sceglie di credere nella misericordia di Dio e di accostarsi al sacramento del perdono. Non facciamo passare un’altra Pasqua senza aver ‘approfittato’ della misericordia infinita di Dio. Solo così sarà Pasqua e il buio del peccato svanirà; la morte del cuore sarà solo un brutto ricordo e il sepolcro vuoto sarà un’esperienza indimenticabile. Buona Settimana Santa”.

Al termine della messa, l’arcivescovo, in Piazza Duomo ha benedetto le auto attrezzate di “Cuore Amico”.

 

Racconto per immagini di Arturo Caprioli.

 

 

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