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La visita pastorale dell’arcivescovo Michele Seccia nella comunità di Merine ha rappresentato, per l’intera comunità, un tempo di grazia. Abbiamo vissuto tre giorni intensi, duranti i quali l’amabilità del nostro pastore ha toccato il cuore di tutti.

 

 

L’incontro con gli ammalati, le confessioni, le persone incontrate nei luoghi di lavoro hanno fatto sì che la gente percepisse la vicinanza della Chiesa come “madre” che ha a cuore la vita dei suoi figli.

Gli incontri informali sono stati i più intensi. Abbiamo avuto modo di scoprire la grande umanità del nostro pastore, di conoscere la sua vita, la sua storia.

Michele uno di noi, così i ragazzi lo hanno accolto in oratorio con le loro famiglie e lui ha gioito rispondendo alle domande che gli hanno posto e trattenendosi con loro in semplicità: una partitella a ping pong, qualche calcio al pallone, lo zucchero filato.

Durante le assemblee parrocchiali si è messo in ascolto di tutti e ci ha incoraggiato ad essere uomini di speranza in questo tempo non facile.

Le celebrazioni vissute nella nuova chiesa dedicata a San Giovanni Paolo II, tanta cara a mons. Seccia, come più volte lui stesso ha sottolineato - in quanto la prima ad essere stata dedicata da lui quasi cinque anni or sono - sono stati un vero momenti di Cenacolo. Attorno alla Parola e alla mensa eucaristica, la comunità, insieme al suo pastore, si è riconosciuta come sposa amata dal Signore e inviata.

Questo è quanto la Visita Pastorale ci ha messo nel cuore: la gioia dell’annuncio di un Dio che ci ama, che ama tutti senza distinzione.

Gesù è l’immagine vivente di questo Amore, che noi ci impegniamo a trasmettere attraverso la testimonianza di comunione che, come più volta ha sottolineato il Vescovo è l’unica che rende credibile l’agire pastorale.

Grazie Padre Michele, il Signore la ricompensi e la sostenga. Noi continuiamo a pregare per lei e per la nostra Chiesa di Lecce.

 

Photogallery di Renzo Greco

 

 

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