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Il grande desiderio dell’arcivescovo Michele Seccia è che la Visita Pastorale abbia uno stile sinodale. Ed era necessario, per raggiungere l’obiettivo, che anche la preparazione avesse un metodo sinodale. Così è stato fin dalle prime battute dell’organizzazione dell’evento diocesano che avrà la durata di due anni circa.

 

 

 

Si è partiti con un lavoro di equipe: la commissione per la visita pastorale insieme ai vicari foranei, hanno manifestato il pensiero che la Visita Pastorale dovrà essere un vero e proprio pellegrinaggio dell'arcivescovo nella geografia della diocesi di Lecce. Per la formulazione del questionario, che già da lunedì 30 gennaio è stato inviato ai parroci della vicaria di Vernole, si è fatto riferimento alle precedenti visite pastorali, cercando di compiere un'opera di snellimento e rispettando ciò che oggi la Chiesa e il mondo chiedono alle comunità. Esso è composto da due macroaree: una pastorale, l’altra amministrativa. Un'opera che non serve a fare atti di terrorismo o a mandare nel panico, ma dà la possibilità a parroci e comunità, di farsi un esame di coscienza, di interrogarsi sul cammino fatto o da fare, conoscere e approfondire meglio la realtà della parrocchia, e tanto altro che serve unicamente al bene e all'edificazione della stessa Chiesa. Per la formulazione del questionario, hanno collaborato i rispettivi sacerdoti responsabili dei vari settori pastorali ed amministrativi. 

Dopo la celebrazione eucaristica del 26 febbraio in cattedrale (LEGGI), che aprirà la Visita Pastorale, si partirà il 3 marzo con la vicaria di Vernole.

Ad ottobre si passerà nella vicaria di Monteroni, da marzo 2024 nella vicaria di Squinzano e dal 6 novembre 2024 al 29 giugno 2025 nella vicaria di Lecce.

In estate si svolgerà la Visita Pastorale nelle marine corrispondenti alla vicaria interessata. Ai parroci sarà inviato un sussidio he aiuterà a programmare la visita parrocchiale dell'arcivescovo, per una calendarizzazione che rispetti i punti fondamentali ed essenziali ed un plico con all'interno: la lettera di indizione, il decreto di costituzione della commissione, la presentazione a cura del vicario generale, l’inno, l’immagine con relativa spiegazione biblica, la preghiera, i vari formulari liturgici, ecc... Il segno e dono che l'arcivescovo lascerà in ogni comune e frazione della diocesi, sarà l'ulivo, che verrà piantato al termine della visita, a significare unità, pace, speranza e presenza del Christós, l'Unto dal Padre, il Cristo Buon Pastore.

Portalecce preparerà e accompagnerà il cammino dell'arcivescovo, attraverso le news, il magazine settimanale e la nuova rubrica del mercoledì (alle 11,30) su Radio Portalecce, a cura di Antonio Soleti, dal titolo “Servi inutili… ma a tempo pieno”. Un viaggio nelle comunità della diocesi attraverso le voci dei parroci.

*Segreteria della Visita Pastorale

 

 

 

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