L’ultima Assemblea generale straordinaria della Conferenza episcopale italiana ha visto i presuli del Paese impegnati nella ultimazione dei lavori di approvazione della traduzione della terza edizione italiana del Messale romano, dopo un lungo percorso durato oltre sedici anni.
Due eventi hanno caratterizzato negli ultimi giorni la vita della comunità cristiana che vive nel Principato di Monaco il cui Nunzio apostolico è l’arcivescovo squinzanese mons. Luigi Pezzuto, rappresentante del Santo Padre anche in Bosnia Erzegovina e nel Montenegro.
“Oggi, a distanza di cento anni, questo appello risuona nell’animo di quanti hanno a cuore le sorti del Paese, ancora una volta lacerato e diviso; risuona nell’animo di quanti sentono quella spinta ideale che vede nella difesa della vita e nella promozione umana il motivo di fondo di ogni impegno sociale”.
Formare “buoni cristiani e onesti cittadini”, per vedere i giovani, i suoi giovani, “felici nel tempo e nell’eternità”. Il metodo? Una pedagogia fondata su tre assi: la religione, la ragione e l’amorevolezza. Questo era, ed è, in sintesi, il progetto educativo di San Giovanni Bosco.
Nella cappella del cimitero di Bolzano un piccolo gruppo di persone è raccolto per dare l’ultimo saluto ad una donna, che per anni è stata una presenza attiva nella chiesa.
La fiducia è fondamentale per chi comunica. La vicinanza è un gesto di umana sollecitudine verso chi vive passaggi difficili. La solidarietà concreta, quella che tocca il portafogli, è decisiva per manifestare un legame quando le bufere minacciano di portarsi via tutto. Anche le cose più care.